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Il Santuario di Conflenti eretto a Basilica minore per concessione di Papa Francesco

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Santuario di Conflenti eretto a Basilica minore per concessione di Papa Francesco

Santuario di Conflenti eretto a Basilica minore per concessione di Papa Francesco

Dopo il monastero, il restauro della Querciola e del Santuario a Conflenti, la nascita del Rifugio di S. Maria della Bellezza, ora ho la gioia grande di annunciarvi che il 31 maggio, dopo aver presentato e scritto alla Congregazione competente, è stato firmato il decreto con cui il Santuario della Madonna della Quercia di Visora è stato eretto a Basilica Minore e pertanto gode di privilegi unici sanciti dal diritto e dalla legislazione canonica.

L’annuncio è stato dato dal Vescovo di Lamezia Terme Luigi Cantafora nel santuario diocesano di Conflenti nel giorno della festa della Madonna della Quercia di Visora.

“Ad ottobre ci sarà la solenne elevazione a Basilica presieduta dal Cardinale Sarah a cui sono certo parteciperemo in grande numero e con gioia per il dono che viene fatto alla Chiesa e a Conflenti. Preghiamo per il Santo Padre e per la nostra Diocesi che qui a Conflenti si raduna per ricevere il conforto e la protezione di Maria”, ha aggiunto il vescovo lametino sottolineando come “la Diocesi di Lamezia Terme ha per la prima volta nella sua storia una Basilica e questo Santuario potrà fregiarsi del titolo di Basilica per concessione di Sua Santità Papa Francesco. Tutto questo è una grande onore, ma anche un onere. Significherà assicurare quotidianamente un servizio religioso all’altezza di una Basilica e un impegno da parte della comunità in una cura ancora più zelante. E forse questo potrebbe spingere le autorità competenti a volersi impegnare per rendere Conflenti sempre più raggiungibile e accogliente dal punto di vista delle strade”.

Il titolo di “Basilica minore” viene attribuito dal Papa a Chiese e Santuari “dotati di una speciale importanza per la vita liturgica e pastorale”, esprimendo così un particolare vincolo con la Chiesa di Roma e il Sommo Pontefice.

Nel dare l’annuncio dell’elevazione del santuario mariano della diocesi lametina a Basilica minore, il presule ha richiamato la “grande storia” di quella che può essere chiamata la città di Maria del Reventino, ricordando come “il Vescovo del tempo, Monsignor Pierbenedetti una volta lasciata Martirano per giungere a Roma come Canonico di Santa Maria Maggiore, al tempo delle apparizioni ha diffuso il culto della Madonna della Quercia a Roma e nel Lazio e si è prodigato per arricchire il santuario, la cui fama è culminata con l’incoronazione da parte del Capitolo Vaticano. Privilegio molto grande per quel tempo. La bellezza e l’imponenza del Santuario è stata tale che da sempre il popolo ha definito questo luogo come Basilica. Anche se non vi era mai stata la concessione di questo privilegio da parte della Sede Apostolica.”.

Migliaia di fedeli sono giunti da varie parti della diocesi lametina e da tutta la Calabria a Conflenti nei giorni della festa, che culmineranno nella solenne processione di questa sera. In tanti da vari Comuni del Reventino hanno partecipato alla veglia mariana che si è protratta fino all’alba del giorno della festa tra preghiere e canti alla Madre di Dio.

Nel corso della concelebrazione eucaristica, durante la quale il sindaco di Conflenti Serafino Paola ha offerto come ogni anno il cero votivo alla Madonna, Cantafora ha indicato Maria come modello della missione della Chiesa, una Chiesa che “deve stare lungo le strade degli uomini, accanto agli uomini che camminano alla ricerca della verità, alla ricerca di Dio”.

E ha concluso “la vita ci ha ferito e i nostri occhi non poche lacrime hanno versato, abbiamo bisogno di ristoro dopo il caldo della fatica e la stanchezza del viaggio. L’ombra della Quercia, è per noi un rifugio. Lo sguardo della Madre è fonte di luce. Il grembo della Madre è sorgente di forza.  Siamo venuti in pellegrinaggio, da questo cammino e da questo incontro con Maria e suo Figlio, riceviamo questo: ristoro, luce e forza per ripartire nella vita di ogni giorno. Siamo accompagnati dalla tenerezza di Maria, dalla sua protezione. Siamo portati in braccio dal suo amore.”

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