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Santuario Dipodi, oasi della Misericordia divina

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Effigi della Madonna di Dipodi (statua e dipinto)

Dal 15 agosto 2019 al 15 agosto 2020 si potrà lucrare l’indulgenza plenaria presso il Santuario Mariano di Dipodi, in provincia di Catanzaro.

Risale al 10 luglio scorso la pubblicazione da parte della diocesi di Lamezia Terme della lettera in cui S.E. Monsignor Giuseppe Schillaci annunciava ai fedeli l’autorizzazione da parte della Penitenzieria Apostolica di poter celebrare un Giubileo Straordinario presso il Santuario sito a Dipodi, nel comune di Feroleto Antico (CZ) in occasione dei mille anni dalla fondazione del luogo di culto mariano.

Lettera che autorizza indizione Giubileo per il millenario del Santuario di Dipodi.

Il Santuario nella storia

Il Santuario Mariano di Dipodi nasce secondo lo storico Pietro Bonacci nel 1020 per volere di papa Silvestro che consacrò l’edificio sacro sorto in località detta DIPODI (che deriverebbe dal greco duo podoi, cioè due piedi o dal latino duo podia, cioè due poggi, due colli) su un fondo agricolo, un tempo proprietà di un certo Francesco Aiello, dove la Vergine li apparsa avrebbe contribuito a far vincere i Cristiani e quindi di scacciare i Saraceni (gli Arabi) dalla piana lametina, all’epoca ancora sotto il controllo politico dei Bizantini, e che dotò da subito di speciali facoltà di elargire indulgenze ai fedeli che vi si recavano a determinate condizioni e in particolari momenti dell’anno liturgico, mentre per lo storico Francesco Russo la fondazione è molto più tarda, da attribuire ai Normanni.

Entrambe le ipotesi però sono dubbie, in quanto la tesi del Bonacci collima col fatto che nel 1020, in territorio sotto controllo dei bizantini, quindi di fede ortodossa, il papa di Roma difficilmente potesse consacrare un luogo di culto cattolico, mentre è più probabile, anche se non sostenuta ad oggi da documenti coevi, la tesi del Russo visto che con i Normanni vi sarà il passaggio della Calabria dalla fede ortodossa a quella cattolica.

Vi sono però anche leggende tramandate dalla pietà popolare che affermano invece che l’origine del Santuario sia dovuto ad una suora che, sognando la Vergine Maria, le avrebbe detto di radunare i lebbrosi presso una Cona (edicola votiva), poi rinvenuta da degli operai scavando la collina, dove v’era una fonte d’acqua che avrebbe guarito all’istante i malati ivi convenuti.

Effigi sacre della Madonna di Dipodi (quadro e statua)

Fatto sta che nel corso dei secoli questo luogo sacro fu conosciuto anche con i nomi di  S. Maria dè Puris (cioè dei puri di cuore) e di S. Maria visitapoveri, cioè luogo in cui la Vergine Maria predilige che la visitassero particolarmente i poveri. Risale al 1533 la campana del sacro edificio, mentre un discreto Altare maggiore (oggi non più esistente) fu edificato a devozione di una famiglia del luogo, i Torchia, nel 1840 e oggi sostituito da un altare conciliare.

L’ amministrazione spirituale e materiale del sito sacro, non si sa precisamente da quando ma sappiamo che terminò nel 1866 fu sotto l’egida dell’Ordine Agostiniano che aveva un convento nel comune di Feroleto Antico. Dal 1866  fino al 1911 ci furono dissidi fra Agostiniani e diocesi di Nicastro (dal 1986 diocesi di Lamezia Terme) su chi avesse la proprietà del Santuario, finché una sentenza della Pretura di Feroleto stabilì che fosse esclusivamente della diocesi, la quale inviò subito due presbiteri in veste di Rettore e Cappellano affinché vi celebrassero i sacramenti durante l’anno. Nel 1977 fu costruito il grande piazzale davanti il Santuario, mentre nel 2012 per volere dell’allora vescovo di Lamezia Terme, monsignor Luigi Cantafora, la chiesa fu restaurata come la vediamo oggi.

Descrizione della festa e del Santuario

La memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Dipodi è il 15 agosto, giorno della solennità della Assunzione in cielo in anima e corpo della Beata Vergine Maria, preceduta da 15 giorni di preparazione spirituale attraverso la recita del rosario solenne, messe celebrate dal clero diocesano e il canto del Responsorio alla Beata Vergine Maria. Fino a qualche decennio fa, a latere della festa religiosa, v’erano manifestazioni della pietà popolare oggi quasi estinte quali l’usanza di camminare con le ginocchia o di strisciare la lingua a terra come segno di devozione e mortificazione corporale, fare le nottate di preghiera nel Santuario, indossare abiti votivi, ballare tutta la notte sul sagrato, il tutto contornato dalla presenza di bancarelle che vendevano cibo di ogni specie.

V’era poi un tempo un laico, detto romito poiché dimorava poi presso il luogo sacro e quasi sempre proveniente da Feroleto, il quale tre giorni a settimana si recava al Santuario per aprirlo e chiuderlo affinché i presbiteri potessero celebrare la messa. Oggi il Santuario è sotto la cura tutto l’anno di un Rettore.

L’immagine sacra della Vergine che viene portata in processione il 15 agosto risale al 1854, commissionata a Napoli, mentre il quadro presente nell’area presbiterale è di datazione incerta e raffigura la Vergine in compagnia di papa Callisto II, Ruggero d’Altavilla e il vescovo protempore di Nicastro, nell’anno 1121.

Esterno Santuario di Dipodi

Come lucrare le indulgenze

Dunque dalla mezzanotte del 14 agosto 2019 alla mezzanotte del 15 agosto 2020 sarà presente una Porta Santa presso il Santuario Mariano di Dipodi la quale si potrà attraversare dopo aver soddisfatto le solite condizioni stabilite dalla Chiesa che sono la Confessione sacramentale, la Comunione, la recita delle preghiere secondo le intenzioni del Sommo Pontefice (Pater, Ave, Gloria e Credo) cosicché tutti i fedeli potranno lucrare l’indulgenza plenaria per se stessi o per i loro cari defunti.

Giorno 14 agosto prossimo alle h 21,00, dinnanzi il sagrato del Santuario il vescovo di Lamezia Terme monsignor Giuseppe Schillaci celebrerà la Messa Solenne che aprirà l’Anno Giubilare.

Per maggiori informazioni si possono contattare il sito web della diocesi di Lamezia Terme o la pagina fb del Santuario di Dipodi.

Matteo Scalise

 

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