Sapia (M5S) chiede il potenziamento della struttura commissariale
2 min di letturaIl deputato M5S Francesco Sapia chiede al governo il potenziamento della struttura commissariale
Comunicato Stampa
«Sono comprensibili le doglianze del commissario Longo sulla mancanza del personale che la Regione deve mettergli a disposizione. Meno comprensibili sono i tempi, gli strumenti e i modi che il commissario ha adottato per risolvere il problema».
Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Francesco Sapia, che alla Camera siede in commissione Sanità. «Si è già consumato – continua Sapia – del tempo dall’insediamento di Longo, senza che la struttura commissariale abbia potuto lavorare a fondo sulle priorità: le vaccinazioni, i problemi dei bilanci e degli atti aziendali, la ricognizione sul contenzioso, le reti e il rafforzamento dell’assistenza. Ciò perché il commissario è stato lasciato da solo e non gli sono stati affiancati dei sub-commissari, che ho chiesto al governo di nominare al più presto, tra profili altamente competenti». Su questi argomenti, ai ministri della Salute e dell’Economia il parlamentare ha presentato un’interrogazione – si legge in una nota dell’esponente 5 Stelle – «al fine di ampliare l’organico della struttura commissariale, negli anni ridotto all’osso».
Nello specifico, Sapia ha chiesto le valutazioni dei due ministri sulla situazione che Longo ha riassunto nel suo «decreto numero 26 del 2021 circa la persistenza di condizioni inidonee riguardo al personale, agli uffici e ai mezzi necessari all’espletamento dell’incarico».
«Non si sa, poi, che fine abbiano fatto – si domanda il deputato del Movimento 5 Stelle – le 25 unità di personale di cui l’Agenas può servirsi per fornire il sostegno tecnico e operativo in favore del commissario alla Sanità regionale. Pure sul punto ritengo che debba esserci una svolta, su preciso impulso politico. Mi auguro – conclude Sapia – che, anche con il mio contributo, il commissario Longo abbia al più presto il personale e i mezzi che gli servono. In caso contrario credo che non voglia restare in carica».