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Sbarchi migranti a Roccella, Sen. Iwobi e on. Sbai: situazione porto insostenibile! 

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“Anche forze dell’Ordine allo stremo”

Ai servitori dello Stato è stata anche negata l’acqua da bere e devono portarsi in una vicina struttura per potersi dissetare. Per non parlare poi di straordinari mai visti!

Dalla tirrenica alla jonica la situazione non cambia, anche se con aspetti diversi. Al porto di Roccella stessa situazione, ma con una organizzazione migliore grazie ai sacrifici delle Forze dell’Ordine. Nel caldo di un pomeriggio di estate, la delegazione della Lega, ha visitato la struttura di prima accoglienza a seguito degli oltre 28 sbarchi avvenuti dall’inizio dell’anno. Una zona recintata, all’interno del porto, con una struttura di tende che, da una parte, esegue i controlli sanitari e di identificazione e, dall’altra, consente un momento di riposo con brandine l’una attaccata all’altra! Una promiscuità e la assoluta mancanza di condizioni accettabile che lascia sbigottiti. Controlli, verifiche che avvengono a quasi 40 gradi e con le condizioni minime di sicurezza. Tanti bambini che giocano con un pallone sgonfio, ma con tanta semplicità. Nel mentre, le mamme guardano questi piccoli esseri che, finalmente, hanno ripreso a vivere quasi normalmente. In questo scenario, che, certamente, incrina i cuori sensibili, il lavoro incessante delle Forze dell’Ordine che, in divisa e con una calura insopportabile, si trovano sotto una tenda all’ingresso ove è pure difficile trovare dell’ombra. Raccontano molti che a questi servitori dello Stato è stata anche negata l’acqua da bere e devono portarsi in una vicina struttura per potersi dissetare. Per non parlare poi di straordinari mai visti! Come al solito una grande improvvisazione che spera nel prossimo inverno per cercare di superare le solite condizioni di continua emergenza. Eppure, sono moltissimi anni che la Calabria viene invasa da sbarchi! Però, le Istituzioni fanno finta di non vedere e chiedono ai nostri servitori dello Stato immani sacrifici fisici, con il rischio anche di poter essere colpiti da infezioni COVID e altro. Anche questa una situazione incomprensibile che alcuni parti dello Stato consentono e tollerano. Finalmente, il viaggio finisce a Condofuri, dove una piccola amministrazione è riuscita ad organizzare un momento di accoglienza in una scuola dismessa. Accolti da sorrisi e amore da tante mamme e piccoli bambini che, per dimostrare la loro gratitudine, iniziano a cantare l’inno d’Italia. Tanta emozione e un’accoglienza che, in qualche modo, consente a queste persone di essere considerate tali.

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