Scarico di rifiuti nei torrenti, 11 denunciati nel reggino
2 min di letturaI carabinieri hanno anche sequestrato una discarica abusiva
I carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro nell’ambito di controlli contro l’abbandono incontrollato di rifiuti e gli sversamenti illeciti di liquami nei corsi d’acqua del versante tirrenico della provincia di Reggio Calabria, hanno individuato e bloccato 11 persone responsabili di sversamenti.
Un risultato raggiunto anche grazie all’uso di droni e foto trappole.
L’operazione è stata condotta dai militari della Compagnia di Taurianova, assistiti dal personale dei Nuclei Carabinieri Forestali e del Parco Nazionale d’Aspromonte lungo le principali fiumare nell’ambito di una campagna di diretta dal Comando Legione Carabinieri Calabria.
A Polistena, in particolare, due imprenditori edili sono stati sorpresi a riversare residui delle loro lavorazioni in un’ansa del torrente Vacale.
Per i due è scattata la denuncia alla Procura di Palmi, con carico di bonifica del sito in cui avevano abbandonato i rifiuti speciali. Allo stesso modo, a Molochio, un altro imprenditore edile è stato fermato mentre scaricava calcinacci ed altri inerti nell’alveo del torrente Cerasia, che in questo periodo dell’anno è in secca.
Ancora, a Varapodio, un imprenditore è stato denunciato per violazione delle norme per lo smaltimento dei fanghi industriali, perché sorpreso a riversare liquami derivanti dalla lavorazione degli agrumi all’interno della fiumara Marro.
Infine, i controlli dei carabinieri si sono focalizzati anche sui casi di abbandono di rifiuti urbani commessi da privati cittadini nei comuni di Anoia, dove scorre il torrente Sciarapotamo, Taurianova, con il torrente Razzà, e Terranova Sappo Minulio, dove il Marro prosegue il suo percorso. Numerosi i soggetti sorpresi e disfarsi della spazzatura e per 7 di loro è scattata la denuncia all’autorità giudiziaria.
Nel corso dei controlli, i carabinieri hanno anche sequestrato una discarica abusiva di notevole estensione, realizzata lungo l’alveo del torrente Razzà di Taurianova.
L’area, al cui interno sono stati trovati rifiuti pericolosi residuati da lavorazioni edili, tra cui amianto, plastiche, bitumi, è stata affidata in custodia all’Ente Locale, attivato per la successiva bonifica.