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“Sciancati al vento”, la mostra di Angelo Maggio alla Notte Piccante

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“Sciancati al vento”, la mostra di Angelo Maggio alla Notte Piccante

Le foto di Angelo Maggio sui «lacerati anonimi» sembrano tentativi di modellare i contenuti di una cultura storica, i feticci e le credenze di un popolo

Da un lato, la fotografia s’immerge nella vita mondana, per riprodurne gli aspetti più banali e quotidiani; dall’altro, è nella visione dell’ordinario che l’occhio fotografico sposta il suo centro d’interesse verso il dramma che ovunque si cela.

L’occhio che osserva i manifesti lacerati crea nell’immagine uno speciale contrasto di mestizia e ironia, squallore e scherno.

Spiegando i manifesti per strati sovrapposti, le figure affiorano come da un fondo buio, per generare infine strani accostamenti: sotto il politico sporge il clown, altrove bestie da circo lo assediano, mentre l’ennesimo candidato a sindaco ammicca compiaciuto a brandelli di donna in intimo.

“Sciancati al vento”, la mostra di Angelo Maggio alla Notte Piccante

Amabili giochi del caso! Fanno sorridere più dell’ignavia di chi non scorge in essi l’inganno e la disfatta, la delusione e l’ansia.

La religione del progresso, che in zone periferiche ha suscitato grande fervore e apostolato, entusiasmi e sacrifici sparge ovunque gli avanzi di mitologie che la gente ancora chiede: più benessere, più speranze, più promesse, più spettacoli, più merci.

Giunti all’occhio fotografico, quei simpatici doni del caso si trasformano nei segni indigesti di un popolo lacerato.

Francesco Lesce“Sciancati al vento”, la mostra di Angelo Maggio alla Notte Piccante

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