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Scomparsa Francesco Antonio Caporale, il cordoglio dell’Amministrazione

2 min di lettura
Francesco Antonio Caporale

Esprimo a nome dell’Amministrazione Comunale di Lamezia Terme profondo cordoglio per la dipartita dell’illustre Maestro Francesco Antonio Caporale

Oggi, però, anziché parlare della sua morte vogliamo celebrare la sua esistenza, finalizzata a lasciare il segno del cambiamento nella nostra adorabile terra.

Uomo libero e grande osservatore di ogni aspetto dell’umanità, ha parlato attraverso la sua eclettica arte ai numerosi giovani incontrati lungo il cammino, incoraggiandoli a perseguire i propri sogni, di qualunque forma ed entità essi fossero, senza lasciare che nulla ne potesse distruggere la magia.

La sua mano è stata un tocco graffiante capace di sviscerare i sentimenti più nascosti, spesso complessi da decifrare, ma che oggi ne diventano grande testamento spirituale.

Un’arte, la Sua, libera da convenzioni così come il suo essere uomo nel mondo da cui ha cercato di captare ogni dettaglio per trasformarlo, poi, in comunicazione emozionale e territoriale.

A lui, oggi, rivolgiamo un pensiero di gratitudine per aver portato sempre con sé la nostra Lamezia Terme, dalla quale partiva e alla quale tornava, facendone brillare in alto la bandiera insieme ai suoi successi. Sempre in tensione intellettuale, ha di volta in volta, di opera in opera, scardinato e messo a dura prova le grandi certezze esistenziali per giungere ad un pensiero limpido e di grande purezza.

Il Maestro Caporale oggi lascia un vuoto incolmabile ma ognuno di noi sa bene che basterà guardare un suo quadro, o risentire nella memoria il tocco della sua chitarra, per capire che ci parla e ci urla ancora il suo profondo amore per la vita, in tutte le  tonalità cromatiche, anche le più cupe.

Quella poetica esistenziale che nel Maestro Caporale è divenuta ricordo, pane quotidiano, ricerca artistica, oggi diviene il compito che egli lascia alle nuove generazioni chiamate ad essere sentinella del trascorrere del tempo per fermarne la bellezza, lasciandosi stupire senza limiti ma con la sola fame di cultura e con la curiosità con cui ogni bambino si affaccia alla vita.

Alla famiglia, rivolgo il mio affettuoso abbraccio, certo che l’insegnamento dell’artista lametino rivivrà in quel sorriso che ha sempre illuminato anche i momenti più bui.

La sua arte resterà, per noi tutti, manifesto di quella necessaria contaminazione e continua ricerca sociale, trasformando il pensiero in pittura, il disegno in scultura: dalla idea alla tangibilità della materia.

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