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Alla scoperta delle meraviglie delle Calabria con le Citta’ Visibili

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Alla scoperta delle meraviglie delle Calabria con le Citta’ Visibili

La promozione e la valorizzazione del territorio calabrese, attraverso la riscoperta dei piccoli borghi, quelli insoliti, poco conosciuti, nascosti, spesso abbandonati

Definire “minori” quei luoghi sarebbe riduttivo perché di minore hanno solo le dimensioni, il loro fascino invece è immenso. Tra i loro vicoli si scoprono fragranze e antichi sapori che non aspettano altro che farsi conoscere per sorprendere e stupire. Si tratta di una Calabria ancora tutta da scoprire.

Sono meritevoli di ammirazione e oggetto di profonda nostalgia, soprattutto per chi, questi luoghi, li sogna e li ricorda da lontano, con orgoglio: è questa la magia dei piccoli borghi che sempre più spesso subiscono abbandono e spopolamento ma rimangono uno scrigno di cultura, bellezza e tradizioni.

Sono alcuni degli spunti d’ispirazione dell’ASSOCIAZIONE CULTURALE LE CITTA’ VISIBILI con sede a Lamezia Terme che da anni e con un numero sempre maggiore di soci e sostenitori sta riscoprendo e dando visibilità luoghi meravigliosi della Calabria e non solo. Il nome dell’Associazione trae ispirazione dal titolo di un romanzo di Italo Calvino “Le città invisibili”.

Calvino descrive le città soffermandosi su dettagli “invisibili” agli occhi altrui. Quando si viaggia si ha spesso l’impressione che alle città che si visitano manchi qualcosa, talvolta capita anche di notare particolari che a molti sfuggono. È come trovarsi dinanzi a città invisibili che solo gli occhi appassionati di chi viaggia sanno vedere.

L’Associazione le CITTA’ VISIBILI «crede nel “Viaggiare restando”, ossia il muoversi in territori relativamente vicini al posto dove si abita per riscoprire luoghi dimenticati e, nello stesso tempo, cercare le proprie radici e la propria identità. Pertanto, promuovere l’idea di riabitare i paesi “antichi” non è una questione di soldi: essi andrebbero a modificare la struttura edilizia originaria, nata in conseguenza di esigenze storiche e di casta. Qualsivoglia intervento servirebbe a renderli più brutti, disanimati. Questi luoghi avrebbero bisogno, per essere ripopolati, di piccoli miracoli, quelli propri di uomini semplici ma che sanno adeguarsi a ogni esigenza, senza sconvolgere il miracolo esistente. Noi abbiamo armi potenti per difendere i nostri borghi, come la tenerezza, la compassione, la tenacia e la temperanza. Oggi la grandezza è nelle cose minime e nei piccoli gesti quotidiani. I paesi si salvano solo se salviamo noi stessi. Il bello sta nelle piccole cose, nei piccoli borghi».

“Le Città Visibili” crede che «per scoprire la cultura autentica di un territorio, sia necessario visitare i piccoli centri, quelli più antichi, dove il tempo sembra essersi fermato. La Calabria possiede un patrimonio storico, artistico e culturale di straordinaria entità racchiuso nei piccoli borghi, mille tradizioni, dialetti, angoli e vie a cui fanno da cornice paesaggi suggestivi. L’entusiasmo contagioso suscitato dai post pubblicati sul profilo facebook dell’Associazione è legato alla consapevolezza di vivere in una regione eccellente e i calabresi, ovunque si trovino, sono fieri della propria terra: è risaputo infatti che il miglior marketing turistico sia l’orgoglio e il senso di appartenenza al territorio».

L’Associazione, ci tiene a sottolineare che «le preferenze per le visite guidate effettuate in Calabria, sono state rivolte a luoghi particolarmente significativi anche se un po’ isolati che documentano delle caratteristiche di notevole importanza storica o paesaggistica. Le attività sono rivolte solo ed esclusivamente ai soci. La preparazione meticolosa della visita guidata prevede la presa di contatti con operatori del posto: guide, amministratori locali disponibili, associazioni operanti sul territorio e così via; i soci vengono costantemente informati in tempo reale su tutti gli aspetti del viaggio. Si cerca di creare un “preventivo ponte informativo” informale tra noi viaggiatori e coloro che, sul posto, daranno la possibilità di conoscere i luoghi, i monumenti, le strade, le tradizioni e, ovviamente, i cibi e i vini locali, non trascurando lo shopping di prodotti tipici, per lo più artigianali o alimentari. Saranno poi i rappresentanti locali e la visione diretta a sollecitare il desiderio di conoscere la storia dei borghi o di godere della bellezza delle località, marine o collinari e montane, visitate. Quasi sempre si crea una specie di feedback positivo, dimostrato dai soci che intervengono con i commenti prima e con la partecipazione attiva alle iniziative successive».

Tra gli itinerari visitati in questi anni possiamo citare alcuni esempi: «Polsi, nel cuore dell’Aspromonte, non facile da raggiungere ma particolarmente incantevole per l’incredibile mescolarsi dell’antico con il contemporaneo: le automobili e i telefonini associati agli odori forti dei cibi che si diffondono nelle strade. Longobucco, nella Sila greca, con i suoi antichi telai ancora funzionanti artigianalmente e la mostra dei minerali argentiferi, che nei secoli scorsi hanno dato fama a tale località e si può continuare con l’Arco Magno di San Nicola Arcella o le cicogne con i loro nidi sui tralicci dell’alta tensione nella Piana di Sibari o, ancora, l’emozionante visita della grecanica, oggi abbandonata, Roghudi. Forti gambe per camminare in compagnia e occhi aperti per godere di luoghi da incanto».

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