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Scuola. Il tavolo tecnico-sociale è aperto e sollecita le istituzioni

3 min di lettura

Sta facendo molto discutere il tema riapertura delle scuole alla luce dell’alto numero di contagi in Città (e non solo, purtroppo)

Comunicato Stampa

Il continuo susseguirsi di disposizioni legislative, come ogni volta che si verifica, continua a generare confusione.

Ebbene, il problema nasce già in partenza: chi può ordinare che le Scuole possano restare chiuse?

Secondo il Presidente della Regione Calabria – stando a quanto si apprende da molte testate giornalistiche – tale prerogativa potrebbe riguardare i Sindaci; secondo Sindaci invece solo la Regione potrebbe assumere una direzione unitaria (v. caso Luzzi).

Già ieri sera, in trasmissione sulla pagina Facebook di Lameziaterme.it, Armando Cavaliere evidenziava dubbi sulla legittimità di provvedimenti sindacali che prevedessero la continuazione della chiusura delle Scuole, stando anche quanto evidenziava Giuseppe Furgiuele – Presidente della S.I.P.S. – sulla esplicita volontà del Governo di mantenere la didattica in presenza.

In trasmissione giungeva la notizia della richiesta di parere da parte della Presidente della terza Commissione consiliare Sanità presieduta da Antonietta D’Amico, esponente della Lega cittadina, unitamente alla Presidenza del Consiglio comunale rivolta all’A.S.P. di CZ, per conoscere se esiste l’opportunità di disporre la chiusura degli Istituti scolastici.

Insomma, venivano già evidenziati dubbi sulla reale utilità oltre che nel merito di detta richiesta.

Infatti, con il Decreto Natale (D.L. del 24.12.2021, n. 221) è stato prorogato lo stato di emergenza dal 31 dicembre 2021 al 31 marzo 2022 e sono state esplicitamente prorogate (si veda l’art. 16, comma 1, che rimanda all’Allegato A) anche le misure di cui all’art. 1, comma 4, D.L. del 6 agosto 2021, n. 111, convertito, con modificazioni, dalla Legge del 24 Settembre 2021, n. 133. In particolare, rimane la priorità per la presenza (ferme restando le regole in caso di positività in classe, aggiornate con D.L. di ieri, 07.01.2022, n. 1 e Nota n. 11 di oggi 08.01.2022) con la possibilità di attivare la didattica a distanza solo in particolari circostanze. Precisamente, “i Presidenti delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano e i Sindaci possono derogare, per specifiche aree del territorio o per singoli istituti, alle disposizioni di cui al comma 1 – che prevede lo svolgimento della didattica in presenza – esclusivamente in zona rossa e in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta all’insorgenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica. I provvedimenti di cui al primo periodo sono motivatamente adottati sentite le competenti autorità sanitarie e nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità, in particolare con riferimento al loro ambito di applicazione”.

La Calabria, ancora, come sappiamo e nonostante gli alti numeri di contagi, è generalmente zona gialla.

Ora, concludendo al riguardo, invitiamo le cariche istituzionali in primis, unitamente alla Regione, a sollecitare il Governo a lasciare maggiore spazio ai Sindaci ed ai Presidenti di Regione, Enti locali più vicini ai Dirigenti scolastici i quali meriterebbero maggiore ascolto perchè in prima linea, e si cambiassero le regole per la riapertura (magari tamponi “a tappeto” per gli studenti prima) e si incrementasse il personale da dedicare ai necessari controlli in tale ambito.

Il tavolo tecnico promosso dalla S.I.P.S., infine, fa presente che è aperto al confronto con ognuno ed attende, magari, di essere ascoltato nelle opportune sedi.

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