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Uomini e troll, i racconti fantastici di Selma Lagerlöf

3 min di lettura

Selma Lagerlöf allestisce un quadro perfetto di caratteri umani tra fantasia e realtà

#letturediNatale La natura umana è imperfetta, debole e facile ai cedimenti, il soprannaturale la domina, sia esso un troll, un folletto o una vecchia leggenda. Questo è l’assioma che regola l’equilibrio all’interno della raccolta di racconti fantastici Uomini e troll (Iperborea, 2018) firmata da Selma Lagerlöf.

Nelle otto storie proposte dalla scrittrice svedese, prima donna della storia a ricevere il premio Nobel per la letteratura nel 1909, l’elemento magico si mescola a quello terreno. Su tale premessa, Selma Lagerlöf ha allestito una narrazione densa di immagini dai colori forti e vividi e aggrappata a un linguaggio che trabocca di riferimenti alla tradizione del racconto orale.

La Lagerlöf attinge al suo vissuto di bambina e di donna, alle storie che ha ascoltato (Il tomte di Töreby, Una vecchia storia d’alpeggio, Il bambino scambiato, Lo spirito servitore) e a quelle di cui ha fatto esperienza (Magister Frykstedt, A proposito di emigrazione). Rielaborando questi elementi, l’autrice ha dipinto per i suoi lettori un quadro perfetto, scevro di storpiature sebbene i caratteri, umani e non, siano portati all’estremo delle rispettive cariche espressive.

Tuttavia le donne, gli uomini, i troll e i folletti che animano questa raccolta non sono delle caricature. Essi sono specchi nei quali i lettori possono ritrovare i molteplici caratteri del genere umano. Ciascun personaggio si ritrova immerso in situazioni assurde dalle quali l’autrice lo fa riemergere con esiti non sempre positivi per lui, ma inevitabili per il giusto equilibrio della storia.

Le paure più profonde dell’uomo, come la perdita di un figlio o delle proprie ricchezze, sono riproposte in chiave fantastica. Le reazioni dei personaggi rasentano l’assurdo perché estremizzano il vero, nonostante alla fine delle rispettive vicende regalino al lettore la sensazione della completezza.

La parola fine mostra come ogni tassello abbia effettivamente trovato il suo posto all’interno dell’intero disegno, molto più ampio rispetto alle poche pagine del racconto. I racconti tradizionali svedesi divengono, per mezzo della penna di Selma Lagerlöf, delle storie universali nelle quali ritrovare la complessità e i misteri dell’animo umano.

Con la fantasia e il mosaico di memorie dal sapore folkloristico, l’autrice cuce l’uno con l’altro i brandelli costitutivi della commedia umana, senza cinismo né critica. Nei suoi racconti sembra quasi di sentirla sempre presente, in un angolino, con il sorriso di chi la sa lunga ma ne racconta solo una parte per non rovinare al lettore il piacere della scoperta.

Daniela Lucia

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