Serrao (FdI-AN): “La Grande Catanzaro non è un #hashtag elettorale”
3 min di letturaLa nota del Coordinatore Cittadino
Comunicato Stampa:
“La Grande Catanzaro non è il solito #hashtag è il futuro di questa città e delle comunità limitrofe che sono catanzaresi a tutti gli effetti, ma che nel processo devono conservare come valore le identità tipiche e le loro tradizioni.
L’originalità così come articolata da Sergio Abramo sta nella concretezza e nella sostenibilità del progetto, senza voli pindarici che tornerebbero ad essere sogni nel solito cassetto delle buone intenzioni. Misurare concretamente l’idea è un percorso che richiede pretendere dal Consiglio Regionale la certezza della norma legislativa che superi il pateracchio dei “Casali del Manco” ed integri i limiti della riforma Delrio. Contestualmente e non certamente in subordine Catanzaro deve aver riconosciuto il suo ruolo di Capoluogo di Regione, come status e come dotazione di fondi regionali. L’onere resta alla politica regionale se ha ancora valore di responsabilità e se non discrimina fra figli e figliastri.
È questa una cosa positiva di questa campagna elettorale perché Abramo sta concretamente offrendo una grande progettualità come spunto significativo al dibattito politico. Quello di ritornare a pensare in grande con la conurbazione delle municipalità limitrofe alla città di Catanzaro, immaginando dopo in un futuro prossimo una grande area metropolitana nell’istmo centrale della Calabria. Possibile utopia? Realtà progettuale? Sogno ricorrente? La risposta non è semplice e nemmeno scontata, perché recupera un vecchio sogno della Prima Repubblica fallito. Un sogno rimasto nel cassetto delle buone intenzioni, quelle che però oggi si trasformano prepotentemente in esigenze per garantire l’esistenza del valore amministrativo e democratico delle municipalità.
Di certo questo è un tema che diventa esigenza considerate le condizioni macroeconomiche orientate alla razionalizzazione della spesa pubblica e che non si presta all’improvvisazione anche programmatica di qualche altro candidato sindaco, Vincenzo Ciconte. Che immagina la ricomposizione in un unico ambito della sede di giunta regionale e di consiglio regionale, questo sarebbe uno schiaffo, non utile al rispetto di un equilibrio ormai raggiunto e consolidato anche con la città di Reggio Calabria.
Responsabilità ed esperienza maturate a Catanzaro nella gestione Abramo, come gestione dei rifiuti, raccolta differenziata, progettualità sui fondi europei, gestione ATEM sulla distribuzione del metano sono patrimoni da poter trasferire alle altre comunità limitrofe, le cui ricadute diventano positive in tema di razionalizzazione dei servizi e della spesa, ma soprattutto in termini di fiscalità nei confronti dei cittadini, ai quali resta l’utilità marginale in termini di benefici dei contributi versate alle casse comunali.
La riduzione della tassazione è certamente il primo dato significativo. A questo si aggiunge altro, come una gestione integrata e funzionale in tema sanitario, il miglioramento funzionale immaginando ulteriori investimenti in termini di trasporti e di mobilità dei cittadini e non ultimo, un impianto di politiche del Welfare, che l’attuale riforma Roccisano/Oliverio mette in predicato. Perché innesca un’esplosione ad orologeria dei piccoli comuni in termini di sostenibilità finanziaria, ma cosa ancora più grave terremotando tutto quello che ancora resiste in tema di assistenza, anche sanitaria sul territorio.
Sbagliare non è possibile, per come non è possibile affidare il futuro di una città all’incompetenza programmatica di chi pensa che, la vita o il futuro di questa città – Catanzaro – non può essere sempre una stazione ferroviaria, dove qualcuno vorrebbe farla salire sul vagone sbagliato.”