Serrao: Tallini e il centrodestra violentano la Calabria e Cotticelli fa l’asino
4 min di letturaIl presidente dell’associazione I Quartieri si esprime duramente sulla gestione Covid in Calabria
La Calabria ed i suoi cittadini non meritano di essere “zona rossa” e nemmeno “zona gialla”. Ma, ancora di più non meritano di essere continuamente violentati, senza essere colpevoli, da un istituzione regionale, il Consiglio, che spinge sull’acceleratore di una protesta, dove quella popolare ha una sua ragione ed un suo perché.
Essere stati inclusi come regione Calabria nella black-list e classificati come zona rossa ha lasciato e lascia sgomenti i calabresi, che avevano affidato il loro destino e le loro speranze a questa maggioranza di centrodestra, che ha smarrito la bussola e che, in concreto si preoccupa di programmare le prossime competizioni elettorali, mentre la popolazione calabrese viene di fatto reclusa all’interno delle abitazioni.
C’è un dato che, pur tenendo conto del fallimento del commissariamento governativo della sanità, resta indiscutibile, quello che appartiene ai 21 indici, accettati e riconosciuti anche dalle regioni, che hanno determinato la decretazione di zona rossa, che vede la Calabria soccombere per la “fragilità” della sua rete ospedaliera e per una conclamata inadeguatezza a governare la curva dei contagi.
Siamo diventati zona rossa non tanto e non solo per l’indice Rt dei contagi, ma per una smarcata inadeguatezza di tracciamento del virus, sono praticamente inesistenti le strutture territoriali, le Usca, quelle che nel protocollo sanitario adottato avrebbero dovuto tracciare il contagio ed incidere sui focolai diffusi. C’è da tenere in considerazione che a distanza di cinque mesi, il potenziamento dei laboratori di analisi, delle terapie intensive e sub-intensive ci consegna un dato che non è nemmeno degno di nota, dove se le responsabilità restano nel solco della (non) attività del Commissario ad acta, di certo portano una complicità di ordine politico, che appartiene tutta intera alla maggioranza di centrodestra.
E’ impensabile che oggi il Consiglio Regionale venga chiamato a discutere su una mozione, che chiede l’istituzione della Calabria come zona gialla, quale è il senso? Quando di fatto il fallimento è diffuso, al netto delle tarantelle perché la politica, quella (ir)responsabile ha impunemente trattato su un valore di lealtà, molto più interessata alla spartizione delle poltrone, sempre in ambiente sanitario, tanto da aver perso di vista quello che è il diritto alla salute dei cittadini calabresi.
Questo grado di irresponsabilità e di voluta confusione operativa, non si risolve solo puntando l’indice contro il commissario Cotticelli, che peraltro farebbe bene a togliere il disturbo, senza che la maggioranza di centrodestra faccia un pubblico mea culpa per una mancata vigilanza delle procedure attuative e di potenziamento della rete delle terapie intensive e dei posti letto dedicati al Covid-19.
Ci domandiamo come ha fatto la politica regionale, questa maggioranza di centrodestra, ad andare a “trattare” con il commissario Cotticelli, se il risultato della sua conoscenza e della sua attenzione per i calabresi, quale delegato del Governo, è quella che tutti abbiamo conosciuto su Rai3 nella trasmissione TitoloV? Quale è stato il vantaggio, a fronte di una manifesta incapacità – conosciuta – di Cotticelli che ha impedito a tutta la maggioranza del governo regionale a chiedere le sue dimissioni o la sua rimozione, anche e soprattutto con azioni eclatanti? Assumere oggi come tentativo di riparazione le azioni di forza, più o meno eclatanti, hanno il sapore della sconfitta postuma, ma soprattutto complice…
Ad oggi resta il dubbio di dati taroccati (?) in ordine ai ricoveri delle terapie intensive, per come resta il dubbio che i focolai diffusi all’interno delle RSA calabresi, molti sottaciuti e nascosti (?), siano la misura di come la sanità regionale sia e resti terreno di saccheggio delle risorse pubbliche di conosciuti imprenditori, mentre gli anziani muoiono nella reclusione e mentre i dovuti controlli non vengono fatti, giusto per non disturbare la rete degli amici, di cui certa politica è complice. Si parli di questo nel Consiglio Regionale della Calabria, si metta a nudo il clima di complicità diffuso nei palazzi della sanità regionale, ci si spieghi perché esistono zone di franchigia in ordine alla tutela della salute, ma anche in tema di diritti dei lavoratori e delle loro giuste retribuzioni.
Ci spieghi il centrodestra nel Consiglio Regionale ed il suo presidente Tallini, invece di occupare i talk- show, come la politica regionale ritorna a essere responsabile e soprattutto perché in Calabria la politica ha permesso che si possa morire di Covid-19, solo per tutelare amici, compari, complicità e mai i calabresi?
Se così non è, in questa operazione di verità si chieda alla Magistratura di verificare, oggi non domani, le responsabilità, quelle che dovrebbero assolvere sia la politica del centrodestra, che il commissario Cotticelli, quello che di fatto ha confessato davanti alle telecamere.
Alfredo Serrao
presidente Associazione I Quartieri