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Serrastretta (CZ). In mostra Vidas Poškus e Amélie Waldberg

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Quinto appuntamento espositivo del progetto artistico Catàgeios. L’antro dell’artista – Le opere e i giorni il prossimo Sabato 11 Luglio a Palazzo Pingitore di Serrastretta, con le mostre personali dell’artista lituano Vidas Poškus dal titolo La testa di Siemienovic, e dell’artista francese Amélie Waldberg dal titolo La Regina del Sabba, a cura di Antonio Bruno Umberto Colosimo e Maria Rosaria Gallo.

Docente di Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Vilnius, storico e critico d’arte impegnato in studi sul Rinascimento e sul Barocco, curatore e direttore dello spazio espositivo Krematorium, Vidas Poškus – dichiarano i curatori – arriva in Catàgeios con una produzione pittorica dirompente e, paradossalmente, antiaccademica.

In bilico tra il realismo e il surrealismo, la sua pittura restituisce lo sguardo attento di un animo ipersensibile. Dotato di un occhio interiore quasi fotografico, Vidas Poškus restituisce le sue impressioni su tela trasformando ogni elemento del mondo che lo circonda (paesaggi, architetture, persone, azioni, oggetti, eventi) in racconti di istanti emozionali.

Il piccolo formato, il colore intenso e deciso, le pennellate istintive, le scene di vita narrate, le inquadrature, le ambientazioni, i volti, le espressioni, gli umori diventano memorie visive di un viaggio nell’umano. Un viaggio in cui il caso, la natura e la cultura si fondono insieme e prendono la forma di cartoline. Cartoline di vita che l’artista indirizza al mondo, senza altre pretese se non quella di testimoniare, giorno per giorno, il suo personale punto di vista. Come in un diario. Il diario di un romantico che esplode di sentimenti e intuizioni, e che non rinuncia a quell’orizzonte di senso umano entro cui è possibile interpretare il mondo”.

“Pittrice, performer, fotografa, regista, visionaria, – spiegano i curatori – Amélie Waldberg festeggia i dieci anni di attività in Italia con un lavoro intenso, pungente, puro, crudo e di estrema attualità. La Regina del Sabba rappresenta l’evoluzione e la maturazione di una indagine psicoscopica che vede l’artista impegnata da sempre nell’analisi della rappresentazione della figura femminile nella cultura e nella società occidentale. Il risultato che Amélie Waldberg restituisce è una sorta di iconografia contemporanea stretta nella morsa tra sacro e profano; una creazione estetica che – partendo dall’analisi simbolica di Barbie nel 2006, passando per l’evocazione mitica di Lilith nel 2011 – giunge oggi con gli ultimi lavori ad affrontare la tragica figura della strega.

“Nel folklore europeo – spiega l’artista – si chiamano sabba le assemblee notturne di streghe che davano luogo a banchetti, cerimonie pagane o anche orge, tenute in un luogo deserto spesso elevato, in cui il culto reso al diavolo, le danze e le orge ricordano quelle dell’antichità pagana. La domanda che mi pongo è: come ha fatto la strega a diventare un oggetto pop, familiare e a tratti simpatico quando migliaia di donne sono state perseguitate, torturate e giustiziate con l’accusa di stregoneria per secoli? La figura della strega si mostra allora nella sua drammatica ambivalenza: essa è al tempo stesso la vittima assoluta, quella per la quale si chiede giustizia, e la ribelle ostinata e sfuggente da annientare e sottomettere. La Regina del Sabba affronta questa figura con una mostra fotografica e un cortometraggio che racconta di una donna rinchiusa in una cella per stregoneria, che fuggirà grazie alla sua forza psichica o forse grazie alle sue doti di strega. Sarà lo spettatore a scegliere tra magia e realtà”.

“La Regina del Sabba – continuano i curatori – non è una semplice mostra. È l’attraversamento di una mentalità. È lo smascheramento di un retaggio gretto, dannoso e ancora possentemente vivo, che nel contesto di Catàgeios assume la valenza di un combattivo inno alla libertà, alla sensualità e alla conoscenza, incarnati proprio da quella figura femminile tanto disprezzata, odiata e costantemente soggetta a canoni di asservimento etico, estetico ed esistenziale.

E sul filo sottile che lega i mondi espressivi dei due artisti e l’ambiente storico-culturale di Serrastretta si inserisce il gruppo musicale ECOMORFOSI, che Domenica 12 Luglio alle ore 18.30 – insieme all’artista Amélie Waldberg – trasfigureranno le immagini in mostra in suggestivi percorsi sonori.

Le mostre e la proiezione avranno luogo a Palazzo Pingitore di Serrastretta, inaugureranno il prossimo Sabato 11 Luglio alle ore 18.00 e saranno aperte al pubblico anche Domenica 12 Luglio dalle ore 18.00 alle ore 20.00.

Per ulteriori informazioni si rinvia al sito www.pramantha.com e al numero 3281539434 (tel, SMS, Whatsapp, Telegram).

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