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Sgombero campo Rom, Piccioni: palliativo per Mtl alla vigilia di eventuale scioglimento

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Rosario Piccioni

Rosario Piccioni

Due anni e mezzo dopo il roboante annuncio dello sgombero entro un anno, l’amministrazione Mascaro si ricorda del campo di Scordovillo, con l’annuncio di un progetto tanto fantasmagorico quanto irrealistico che dovrebbe portare allo smantellamento del campo entro la fine del 2020.

Rosario Piccioni - Sgombero campo Rom
Rosario Piccioni

Comunicato Stampa

Anche in un momento estremamente delicato per la città, che richiede a noi rappresentanti istituzionali maggiore responsabilità, non è possibile tacere di fronte all’ennesimo tentativo di questa amministrazione di gettare fumo negli occhi dei cittadini su una questione così seria.
Come mai ci si ricorda di Scordovillo proprio ora, alla vigilia della decisione del consiglio dei ministri su un eventuale scioglimento? Forse per poter dire un domani: “noi eravamo pronti a sgomberare il campo, ma ce lo hanno impedito“?
E che dire poi di MTL che annuncia la delibera di giunta con toni roboanti e trionfalistici come se il campo fosse stato già smantellato.
E’ troppo chiaro a tutti che MTL tenta di giocarsi l’ultima carta per nascondere il fallimento di due anni e mezzo di operato dell’assessore Gullo e del consigliere Cristiano.
Costretti in due anni e mezzo a mettere da parte le loro posizioni più oltranziste, Mtl ora si accontenta del palliativo dell’ennesimo annuncio di sgombero su Scordovillo, per illudere i cittadini che due anni e mezzo della loro presenza in giunta siano serviti a qualcosa.
Quando invece, dal verde alle politiche sociali, dai parchi senza gestione alle pinete inaugurate nonostante i sigilli dell’autorità giudiziaria, è sotto gli occhi di tutti il fallimento dell’operato di questa parte politica.
Ma i cittadini, e basta leggere le prime reazioni, dopo due anni e mezzo di promesse mancate e fallimenti, sanno benissimo che anche quello di ieri è l’ennesimo e vuoto annuncio.
Pur avendolo già fatto nei mesi scorsi, alla politica degli annunci voglio rispondere con la politica dei fatti. Ed è bene che i cittadini sappiano che un ufficio speciale Rom era stato già istituito nella precedente amministrazione, in particolare per seguire la realizzazione di alcuni progetti per liberare il campo di Scordovillo, ma in questi due anni e mezzo si è mosso un dito.
Prima del sequestro da parte della procura nel marzo 2011, a Scordovillo vivevano 528 persone e 136 nuclei familiari. Con il piano di azione dell’amministrazione di centrosinistra, che ha individuato gli alloggi disponibili sul territorio e contemporaneamente abbattuto i container per evitare possibili ripopolamenti di Scordovillo, già nell’ottobre 2013 erano presenti 388 cittadini in 101 nuclei familiari, con una riduzione di 140 cittadini e di 35 nuclei familiare.
E ancora, il progetto “Le tre chiavi di Ciaiò”, che ha ottenuto un finanziamento di quasi 3 milioni di euro dal Ministero degli Interni, per realizzare 28 alloggi prefabbricati per i cittadini di etnia rom e liberare il campo di Scordovillo.
Certo, con onestà intellettuale, bisogna riconoscere che il problema non è stato risolto definitivamente ma almeno qualcosa era stato fatto.
Non mi dilungo nel merito della vicenda, su cui già siamo intervenuti pochi mesi fa. Proprio in questo momento delicatissimo per la città, i cittadini non hanno bisogno di altri annunci ed altre promesse, né di speculazioni in chiara ottica elettorale.

Rosario Piccioni

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