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DaD: Sindacati contro ordinanza Regione, apra tavolo per altra soluzione

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scuola

L’ordinanza del Presidente facente funzioni della regione Calabria n. 79 del 23 ottobre 2020, avente per oggetto ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019, dispone, a far data dal 26 ottobre, la sospensione delle attività scolastiche di secondo grado e il ricorso alla didattica digitale integrata

Comunicato Stampa

Le scriventi OO. SS., relativamente a tale provvedimento, esprimono disappunto sia sul piano del metodo che sul piano del merito.

Sul piano del metodo: non c’è stato il minimo coinvolgimento delle parti sociali, ne una valutazione, ritenuta a nostro avviso necessaria, del tavolo tecnico regionale

Sul piano del merito: la parte riguardante la scuola non risulta del tutto chiara, laddove, da un lato dispone la “sospensione delle lezioni”, dall’altro il ricorso alla didattica digitale integrata (DDI), atteso che quest’ultima, già applicata nel corrente anno scolastico da diverse scuole secondarie di secondo grado del territorio regionale, è una attività complementare e supplementare e non totalmente sostitutiva di quella in presenza. Inoltre, risulta ridondante e inappropriato il richiamo agli “adeguati controlli atti a verificare l’effettiva presenza degli studenti al proprio domicilio/residenza per tutto l’arco delle giornate di lezione”.

“Siamo consapevoli – proseguono- della grave situazione che il paese sta attraversando per la violenta ripresa del contagio e per le pesanti conseguenze che tutto ciò potrebbe avere sulla nostra regione. Ma siamo altrettanto convinti che tutti gli sforzi fatti dalle scuole calabresi e dall’Ufficio Scolastico Regionale in questi mesi per organizzare la scuola in presenza, non possono essere vanificati per precise responsabilità politiche e per le quali oggi l’intera comunità educante, con il ritorno alla sospensione delle attività didattiche, rischia di pagare un prezzo altissimo”.

“Siamo convinti, e lo abbiamo ribadito più volte ai tavoli regionali, che se ci fossero stati interventi tempestivi sul versante dei trasporti pubblici (oggi causa principale di queste misure), dell’edilizia scolastica e dei presidi sanitari, la scuola calabrese avrebbe potuto reggere, con minore difficoltà e senza arrivare necessariamente alla totale sospensione delle lezioni, l’urto della seconda ondata.

Siamo preoccupati su cosa potrebbe accadere qualora, come purtroppo sembra essere, la curva dei contagi tenderà ad aumentare.

Chiediamo -concludono- alla regione, per queste ragioni, l’immediata convocazione di un tavolo unico regionale che affronti con tutti i rappresentanti ad esso presenti la possibilità di individuare soluzioni condivise e meno drastiche rispetto a quelle messe in atto con l’ordinanza in oggetto”.

Angelo Sposato (CGIL CALABRIA), Tonino Russo (CISL CALABRIA), Sandro Biondo (UIL CALABRIA), Aldo Romagnino (SNALS), Domenico Denaro (FLC CGIL), Arcangelo Carbone (CISL SCUOLA) e Paolo Pizzo (UIL SCUOLA RUA)

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