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Sinistra Italiana Lamezia: dalla Icom alla Sacal, il tempo si sta rivelando galantuomo

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La sentenza della Corte di Cassazione, che ha messo la parola fine alla vicenda Icom, è una vittoria di portata storica per tutta la città. Lamezia ha avuto giustizia.

sinistra italiana - icom sacalChi negli anni passati ha amministrato questa città, ha avuto la schiena dritta per difenderla fino in fondo dagli appetiti dei poteri forti, e il coraggio di intraprendere una battaglia giudiziaria estremamente complicata, sulla quale pochissimi credevano in un esito finale positivo.
Non è nostra intenzione rivendicare meriti e primogeniture, ma in circostanze come queste, trattandosi di una vicenda che per anni ha pesato come una spada di Damocle sul futuro della città, è giusto fare un po’ di “memoria storica” e raccontare come sono andate le cose.
La sentenza che ha dichiarato inammissibile il ricorso della Icom, arriva un anno e mezzo dopo la vittoria del Comune di Lamezia al Consiglio di Stato che, pronunciandosi nel merito, aveva affermato a chiare lettere la correttezza e la linearità del comportamento tenuto dall’amministrazione Speranza nei confronti della società.
Ci siamo battuti per ribaltare la sentenza di primo grado del dicembre 2013, che condannava il Comune di Lamezia  a un risarcimento ultramilionario.
Lo abbiamo fatto nella convinzione di essere dalla parte giusta. Ed è proprio grazie alla nostra scelta di andare avanti, che il Comune di Lamezia non dovrà dare alcun risarcimento alla società.
Noi, insieme a quelli che hanno guidato la città negli anni di Gianni Speranza, possiamo affermare un dato di fatto indiscusso: siamo stati i primi, tra il disinteresse generale o peggio il tifo contrario, ad avere creduto nella correttezza delle nostre scelte e ad essere andati fino in fondo, nell’interesse  generale della città.
Lo abbiamo fatto quando tanti ambienti della città, compresi i consiglieri comunali del centrodestra di allora, parlavano di una battaglia persa in partenza, utilizzando la sentenza del Tar per paventare drammatici sviluppi per il futuro della città come pretesto per attaccare l’amministrazione Speranza.
Ci avevano accusati di miopia, di voler “soffocare” l’iniziativa degli imprenditori che volevano investire, dimenticando o fingendo di dimenticare l’opposizione da subito di tanti imprenditori lametini e di gran parte dell’opinione pubblica cittadina al progetto della società Icom.
Ci appare paradossale oggi, ma è comprensibile alla luce di quello che abbiamo detto, da un lato il silenzio di quegli stessi ambienti, politici e non solo, che avevano dato subito per spacciato il Comune nella battaglia contro la società; dall’altro il rumore di chi oggi si autoattribuisce meriti e coccarde sul bavero, facendo finta di dimenticare la battaglia portata avanti da altri, quella battaglia che oggi ha condotto la città a questa vittoria storica.
Il tempo come sempre si rivela galantuomo. E, dalla Icom alla Sacal, sempre più viene fuori che chi ha amministrato Lamezia dal 2005 al 2015 lo ha fatto in mezzo a difficoltà ma tenendo sempre alta la guardia a difesa della città, se necessario scontrandosi con i poteri forti, lobbies economiche abituate ai signorsì e a fare tutt’uno con il potente di turno.
E lo ha fatto non con i soliti slogan o gagliardetti, ma con i fatti e le scelte politiche.
Oggi la città si libera definitivamente da un macigno: non ci sarà nessun risarcimento alla Icom.
L’amministrazione Mascaro ora potrà operare, se ne sarà capace, con più serenità e dare risposte ai cittadini, anche ai tanti suoi elettori e sostenitori che attendono ormai da due anni quel cambiamento di cui in giro ancora non c’è minima traccia.

Sinistra Italiana Lamezia Terme

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