Smaltimento illecito rifiuti, sequestrata attività commerciale a Paola
2 min di letturaSequestrata attività di soccorso stradale a Paola: indagini su gestione illecita di rifiuti e reati ambientali
Nel rispetto dei diritti dell’indagato, da ritenersi innocente fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito, la Polizia Stradale di Paola, su delega di quella Procura della Repubblica, ha eseguito un decreto di sequestro preventivo relativo ad un’attività commerciale operante nel campo del soccorso stradale e nella custodia dei veicoli sequestrati, con sede in Paola, il cui titolare era stato deferito all’autorità giudiziaria.
La posizione dell’ indagato è al vaglio dei magistrati per reati ambientali, nella fattispecie gestione e smaltimento illecito di rifiuti pericolosi, sversamento di acque reflue industriali al suolo, deposito incontrollato di rifiuti oltre ad esercitare attività non autorizzata di autodemolizione, e falso.
L’indagine trae spunto dall’attività di verifica, effettuata dalla Polizia Stradale di Paola (CS) e da altri Enti preposti, in relazione alla richiesta effettuata dall’odierno indagato alla locale Prefettura, per essere inserito negli elenchi dei custodi.
Nelle attività di verifica effettuate su delega dell’A.G., gli operatori della Polizia Stradale di Paola con personale ARPACAL e tecnici comunali, rinvenivano dopo scavi effettuati nel piazzale, cisterne interrate utilizzate per smaltire acque reflue provenienti dall’impianto industriale e venivano altresì scoperte, a valle del piazzale altre cisterne di raccolta di acque reflue industriali, sversanti attraverso una tubazione non autorizzata, i liquami direttamente al suolo in un canale di scarico che conduceva al mare.
Nel corso delle complesse e articolate indagini, si è potuto constatare inoltre la presenza di un’attività non autorizzata di autodemolizione e gestione dei relativi rifiuti, che venivano smaltiti o accumulati irregolarmente con palesi irregolarità sulla tenuta dei registri e sulle dichiarazioni da presentare annualmente alla Camera di Commercio di Cosenza.