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Sofo (FDI): La protezione speciale è il cavallo di Troia della sinistra immigrazionista

3 min di lettura
vincenzo sofo

In questi giorni la sinistra si sta scagliando contro il Decreto Cutro stracciandosi le vesti per l’intenzione del Governo Meloni di intervenire sulla cosiddetta “protezione speciale” al fine di restringerne le maglie. E il motivo per il quale si straccia le vesti è facile da capire

comunicato stampa

Iniziamo chiarendo il quadro di cui stiamo ragionando.

Uno straniero che entra in Italia ha il diritto di richiedere la protezione internazionale (suddivisa in due categorie, l’asilo politico e la protezione sussidiaria) quando sia perseguitato nel suo paese di origine per motivi etnici, religiosi, politici o rischi di essere sottoposto a tortura, condanna a morte ecc.

A complemento di queste due categorie è stata aggiunta la cosiddetta protezione speciale, ovvero un permesso speciale aggiuntivo previsto per chi non rientra in questi casi ma che ha comunque delle particolari necessità tali da potergli concedere comunque un permesso di soggiorno limitato nel tempo, ad esempio in caso di bisogno di cure mediche non usufruibili nel paese d’origine o di calamità naturali.

Il problema è che la sinistra si è subito fiondata su questa che dovrebbe essere una casistica residuale e, arrivata al governo nel 2020, ha proceduto con la Lamorgese a estenderne a dismisura le maglie per renderlo lo strumento perfetto per consentire agli immigrati irregolari di inventarsi le più disparate scuse per spacciarsi come avente diritto d’asilo.

La definizione “qualora esistano fondati motivi di ritenere che l’allontanamento dal territorio nazionale comporti una violazione del diritto al rispetto della sua vita privata e familiare” apre infatti a un’infinità di interpretazioni che rendono difficilissimo stabilire un perimetro tanto da essere stata concessa per motivi climatici, di buona volontà, di autodichiarati disturbi psichici, di autodichiarate identità di genere incompatibili con la cultura d’origine e via dicendo.

E così, se prima dell’intervento ad hoc di Lamorgese e compagni i beneficiari di protezione speciale erano stati soltanto poche centinaia, dopo l’estensione dei criteri la domanda di questo tipo di permesso è diventato quella più alla moda, facendo schizzare nel 2022 i beneficiari a oltre diecimila. Una manna dal cielo per il business dell’immigrazione messo in piedi dalla sinistra poiché spinge i trafficanti di uomini a incentivare i migranti a dirigersi verso l’Italia consapevoli di avere una legislazione più facilmente aggirabile.

Facile dunque comprendere perché ora siano inorriditi dal fatto che il Governo voglia farla tornare a essere una protezione da concedere solo in casi speciali.

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