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Soppressione struttura dipartimentale emodinamica: replica del Prof Indolfi

3 min di lettura

La replica del professore di cardiologia, Ciro Indolfi sull’atto aziendale della “Mater Domini” e sul ridimensionamento dell’unità

Ho letto la dichiarazione apparsa sugli organi di informazione che il Rettore non solo ha effettuato una decisione sulla Cardiologia in modo unilaterale e non condiviso con i Docenti ma, savasandir, si sorprende pure della mia reazione. Lascio a chi legge le proprie considerazioni. Ovviamente giustifico le parole del Rettore che essendo un grande farmacologo e ricercatore non è un addetto ai lavori e ha poche conoscenze cliniche e di organizzazione nei sistemi sanitari complessi soprattutto quando si parla di sicurezza dei pazienti.

Se il Rettore avesse avuto la cortesia di convocarmi prima di prendere una decisione unilaterale sarei stato ben lieto di dirgli a voce queste considerazioni:

In linea generale, per “struttura” o “unità operativa” si intende l’articolazione interna dell’azienda, alla quale è attribuita con l’atto aziendale la responsabilità di gestione di risorse umane, tecniche o finanziarie (v. art. 27, co. 3, CCNL 8.6.2000). L’articolo 15-quinquies, comma 6, D.lgs. 502/1992 prevede che “ai fini del presente decreto, si considerano strutture complesse i dipartimenti e le unità operative individuate secondo i criteri di cui all’atto di indirizzo e coordinamento previsto dall’articolo 8-quater, comma 3.

L’ipotesi del “controllo” (come il Rettore lo chiama) in medicina da parte del professore universitario è un concetto vecchio che negli Stati Uniti è stato superato da molti anni ed in Italia recentemente dalla storia e dalla normativa vigente in materia sanitaria. Oggi è necessario nelle programmazioni a breve-medio-lungo termine stabilire criteri di qualità, professionalità e valutazione periodica con indici attitudinali e di performance nei singoli processi diagnostici-terapeutici. Faccio solo alcuni esempi: Università di grandi tradizioni mediche come la Cattolica, la Sapienza, l’Università di Padova e l’Università di Pisa, Università Vita e Salute San Raffaele, solo per citarne alcune, hanno giustamente affidato l’emodinamica a strutture dipartimentali o addirittura UOC indipendenti. Mi meraviglio che il nostro Rettore di Catanzaro non ne sia a conoscenza.

Molti colleghi mi stanno chiedendo di riunire persone universitarie e ospedaliere in un incontro per condividere progetti e per un futuro migliore della nostra Università dove ovviamente il Rettore sarà gradito ospite.

Appare disdicevole che un Rettore, la massima figura accademica, dica “per ragioni poco chiare”. Dante diceva ognun dal proprio cuor l’atrui misura. Come il Rettore sa, lo ho votato non appartengo a lobby accademiche locali, non ho nessun interesse particolare e soprattutto familiare se non quello di vedere continuare in futuro quello che ho creato con dedizione ed impegno in oltre 20 anni di duro lavoro.

Ho con un sogno, quello di vedere il sorriso del compianto Prof. Venuta che non si sarebbe disturbato se un suo Docente gli avesse elencato i successi ottenuti e celebrativi della Sua Università, anzi sarebbe andato particolarmente fiero e orgoglioso di quello che lui chiamava intreccio dei saperi.

Concludo dicendo che non voglio pensare neppure per un momento che anche per la sanità calabrese abbia ragione Corrado Augias….

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