Sparatoria nel vibonese, terzo processo d’appello per l’autore
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Nuovo giudizio disposto dalla Cassazione. Due vittime e 3 feriti
Dovrà essere celebrato un terzo processo d’appello per la vicenda conosciuta come la “strage di Nicotera”.
La Corte di Cassazione, infatti, ha annullato con rinvio ad una nuova sezione della Corte di assise d’appello di Catanzaro la condanna all’ergastolo inflitta a Francesco Giuseppe Olivieri detto “Ciko”, accusato di duplice omicidio, tentato omicidio, porto e detenzione di armi, spari in luogo pubblico.
Olivieri, l’11 maggio del 2018, uccise, tra Nicotera e Limbadi, Giuseppina Mollese, di 80 anni, Michele Valerioti, di 63 anni, e ferì Pantaleone Timpano, Pantaleone D’Agostino e l’avvocato Francesco Di Mundo, colti di sorpresa mentre erano intenti a giocare a carte all’interno di un bar di Limbadi.
Secondo l’accusa, Olivieri avrebbe agito per vendicare il fratello ucciso nel 1997. Su quella vicenda ha recentemente riferito il collaboratore di giustizia Pasquale Megna riferendo la genesi della strage per come appresa dal Ciko e dal fratello Giuseppe.
La V sezione della Cassazione ha quindi accolto le argomentazioni degli avvocati Francesco Schimio e Giovanni Piccolo che hanno sempre sostenuto l’infermità del proprio cliente, tant’è che nel primo annullamento, la Cassazione aveva chiesto ai giudici catanzarese di approfondire questo aspetto.
Ma il processo bis si era concluso con un verdetto uguale al precedente, vale a dire la condanna all’ergastolo per “Ciko” giudicato capace di intendere e volere sulla base di una consulenza psichiatrica dalle risultanze opposte rispetto a quella del perito della difesa.
I legali di Olivieri hanno riproposto la loro tesi nel nuovo ricorso in Cassazione chiedendo l’annullamento di quel verdetto.
E adesso è arrivata la decisione della Suprema Corte disponendo un processo ter.