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Spi Cgil Calabria lancia la contrattazione sociosanitaria territoriale

3 min di lettura

Riforma dell’assistenza sanitaria

Un seminario per capire, riflettere e lavorare in termini di proposte, richieste e rivendicazioni sulla Riforma dell’assistenza sanitaria territoriale e delle nuove strutture sanitarie territoriali in essa prevista , approvata con DM 77/2022 e da pochi giorni pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. È quello che il Cgil Spi Calabria ha tenuto con i suoi dirigenti, segretari e attivisti con la collaborazione di Oliviero Cappuccini e Nunzia Fiorenza del dipartimento Sociosanitario dello Spi. Ad intervenire con dati e riflessioni anche il segretario Spi Cgil Calabria Claudia Carlino, il segretario generale Cgil Calabria Angelo Sposato e Michele Iannello del dipartimento regionale Sociosanitario Spi Cgil.

Le 102 nuove strutture previste (61 Case della Comunità, 21 Centrali Operative Territori e venti ospedali di comunità), finanziate in gran parte con i fondi del Pnrr -M6C1 e con fondi regionali, assieme al potenziamento dell’assistenza domiciliare integrata e alla telemedicina, dovrebbero finalmente realizzare quel potenziamento e rafforzamento dell’assistenza sanitaria territoriale la cui carenza è venuta tragicamente in evidenza durante la pandemia.

“Dovrebbe” , sottolinea lo Spi Cgil Calabria , perché  c’è il rischio concreto che tutto si trasformi in un buco nell’acqua o , peggio ancora , in una consegna di queste strutture pubbliche alla gestione privata se non si procede con un vero piano di assunzione di personale medico,  paramedico e amministrativo che oggi blocca la stessa erogazione di servizi sanitari essenziali, se non si mettono in essere azioni concrete per una condivisione della riforma dal punto di vista anche culturale da parte dei medici di famiglia  e se, ancora, non si procede con la realizzazione di una vera integrazione sociosanitaria così come la riforma prevede.

Per questi motivi lo Spi Cgil Calabria  ha voluto lanciare , già a partire dai primi di luglio  una Contrattazione sociosanitaria territoriale che coinvolgerà i soggetti attuatori principali e quelli delegati  ( Regione , Asp e A.O. ) per riempire di contenuti le strutture sanitarie previste perché possano erogare i servizi sanitari previsti e nel contempo monitorare sull’attuazione degli interventi previsti dalla varie schede allegate al Piano Operativo.

«È finita la fase della programmazione – ha sottolineato il segretario Spi Cigl Calabria Claudia Carlino – dobbiamo stare attenti e lavorare soprattutto sull’ambito sociosanitario. Difendere i diritti dei caregivers e l’assistenza domiciliare integrata che non può essere affidata ai privati».

«Dobbiamo puntare sul capitale umano – ha detto il segretario Angelo Sposato –  non si possono fare investimenti senza mettere la persona al centro. Mancano infermieri, medici e personale. Uno dei temi che abbiamo posto ad Occhiuto è proprio quello dello sblocco delle assunzioni. Ma serve anche una norma nazionale, bisogna aprire cabine di regia con Asp e Comuni».

Lo Spi Calabria porterà la discussione in tutti i territori, coinvolgendo la propria confederazione e le altre categorie interessate e, soprattutto, rendendo partecipi i cittadini  delle scelte fatte , sugli interventi previsti e sulla loro attuazione.

Una discussione che dovrà trovare anche un ampio spazio all’interno delle assemblee che saranno da qui a breve convocate in occasione del congresso Cgil e dello Spi.

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