Statua Mancini: Caruso invece di amministrare la città, ingiunge 3° sfratto
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“Caruso non sopporta che i cosentini possano ricordare il sindaco più amato”
Comunicato Stampa
“Questa volta Caruso non ha inviato nemmeno la solita pec. Siamo stati informati da siti e giornali di una nuova delibera di giunta- così Giacomo Mancini, vice presidente della FGM.
Voi direte: finalmente Caruso riunisce la giunta per adottare dei provvedimenti utili per la nostra comunità? Con i tanti problemi che ha Cosenza e che vivono i cosentini sarebbe anche ora di darsi da fare. Ad iniziare dall’affrontare le vecchie e nuove povertà che aumentano drammaticamente.
Niente di tutto ciò.
Caruso ha convocato la giunta per sfrattare da davanti al municipio la statua del Leone. È ossessionato. Gli dà proprio fastidio vederla li.
Non sopporta che i cosentini possano ricordare il sindaco più amato. Tant’è che nega alla Fondazione i filmati del decennio in cui ha guidato la città.
Gli provoca l’orticaria che chi passa dall’isola pedonale saluti il Leone e si faccia un selfie con lui.
E per cacciare questa sua ossessione invece di pensare ai problemi dei cosentini, Caruso pensa solo a sfrattare la statua.
E dimentica, tra le altre tante cose, che questa collocazione la ha proposta proprio lui.
Nella nuova delibera afferma due cose: la prima è che “è cessato l’interesse pubblico” a che la statua stia davanti al municipio. Ma non spiega perché.
La seconda è che stipula una assicurazione, perché teme che nel corso delle operazioni di sfratto la statua si possa danneggiare.
L’assicurazione la pagano i cosentini. Non Caruso.
Questa delibera è adottata a pochi giorni dall’avvio del procedimento in tribunale attivato dalla Fondazione.
Abbiamo agito perché Cosenza non è Gomorra. E a Cosenza tutti quanti sono tenuti al rispetto delle leggi e dei contratti.
E nel contratto si dice che o c’è una necessità (e tra le necessità non è contemplata l’orticaria di Caruso, ne i suoi dispetti, ne tantomeno le sue ritorsioni) o senza il consenso della Fondazione la statua non si sposta. Nemmeno di un millimetro.
Invece di aspettare l’esito del giudizio e la sentenza definitiva del tribunale, Caruso, con la sua arroganza, intima per la terza volta lo sfratto del Leone.
È una vergogna.
Per parte nostra – conclude Giacomo Mancini – impugneremo anche questa delibera.
E reagiremo con tutti i mezzi contro questa arroganza del potere.
E per questo rivolgo una volta di più l’appello ai cosentini: occhi aperti.
Chi dovesse vedere armeggiare intorno alla statua ci chiami, mi chiami.
Difendiamo il Leone.
Insieme”