LameziaTerme.it

Il giornale della tua città



Statua Mancini: Caruso invece di amministrare la città, ingiunge 3° sfratto

3 min di lettura
Stauta Mancini 3

“Caruso non sopporta che i cosentini possano ricordare il sindaco più amato”

Comunicato Stampa

“Questa volta Caruso non ha inviato nemmeno la solita pec. Siamo stati informati da siti e giornali di una nuova delibera di giunta- così Giacomo Mancini, vice presidente della FGM.

Voi direte: finalmente Caruso riunisce la giunta per adottare dei provvedimenti utili per la nostra comunità? Con i tanti problemi che ha Cosenza e che vivono i cosentini sarebbe anche ora di darsi da fare. Ad iniziare dall’affrontare le vecchie e nuove povertà che aumentano drammaticamente.

Niente di tutto ciò.

Caruso ha convocato la giunta per sfrattare da davanti al municipio la statua del Leone. È ossessionato. Gli dà proprio fastidio vederla li.

Non sopporta che i cosentini possano ricordare il sindaco più amato. Tant’è che nega alla Fondazione i filmati del decennio in cui ha guidato la città.

Gli provoca l’orticaria che chi passa dall’isola pedonale saluti il Leone e si faccia un selfie con lui.

E per cacciare questa sua ossessione invece di pensare ai problemi dei cosentini, Caruso pensa solo a sfrattare la statua.

E dimentica, tra le altre tante cose, che questa collocazione la ha proposta proprio lui.

Nella nuova delibera afferma due cose: la prima è che “è cessato l’interesse pubblico” a che la statua stia davanti al municipio. Ma non spiega perché.

La seconda è che stipula una assicurazione, perché teme che nel corso delle operazioni di sfratto la statua si possa danneggiare.

L’assicurazione la pagano i cosentini. Non Caruso.

Questa delibera è adottata a pochi giorni dall’avvio del procedimento in tribunale attivato dalla Fondazione.

Abbiamo agito perché Cosenza non è Gomorra. E a Cosenza tutti quanti sono tenuti al rispetto delle leggi e dei contratti.

E nel contratto si dice che o c’è una necessità (e tra le necessità non è contemplata l’orticaria di Caruso, ne i suoi dispetti, ne tantomeno le sue ritorsioni) o senza il consenso della Fondazione la statua non si sposta. Nemmeno di un millimetro.

Invece di aspettare l’esito del giudizio e la sentenza definitiva del tribunale, Caruso, con la sua arroganza, intima per la terza volta lo sfratto del Leone.

È una vergogna.

Per parte nostra – conclude Giacomo Mancini – impugneremo anche questa delibera.

E reagiremo con tutti i mezzi contro questa arroganza del potere.

E per questo rivolgo una volta di più l’appello ai cosentini: occhi aperti.

Chi dovesse vedere armeggiare intorno alla statua ci chiami, mi chiami.

Difendiamo il Leone.

Insieme”