Il 52% degli over 35 ha problemi di carie, intervista a Stefania Barbieri
6 min di letturaPrendersi cura della bocca è fondamentale non solo per ragioni di salute, ma anche estetiche, infatti, è il primo dei nostri biglietti da visita.
Un’indagine condotta dalla Società Italiana di Ortodonzia ha rivelato che, su un campione di 1269 persone quasi la metà presenta la carie e, tra questi, il 51% sono abitanti del Sud.
E lo svantaggio delle regioni del Sud è correlato al fatto che tra i residenti, dopo i 3 anni di età, meno del 28% ha ricevuto cure odontoiatriche: ben dieci punti in meno rispetto al valore medio nazionale che è del 38%.
Oggi c’è una maggiore sensibilizzazione sull’argomento, anche grazie al grande lavoro portato avanti da sempre dall’Associazione Nazionale Dentisti Italiani e dall’Associazione Italiana Odontoiatri.
Ma tanti sono ancora gli errori e i luoghi comuni e, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, negli over 35 il problema della carie è ancora troppo diffuso.
Incontriamo Stefania Barbieri, igienista dentale, per approfondire meglio le basilari regole per il benessere della bocca.
– Dott.ssa, come si esegue una quotidiana e corretta pulizia dei denti?
È importante pulire anche la lingua?
R. “La cura quotidiana della nostra salute orale dipende dalla quantità di volte in cui spazzoliamo i denti, ma anche dalla QUALITÀ con cui lo facciamo; per una prevenzione efficace è buona norma spazzolare i denti tre volte al giorno: mattina, dopo pranzo e la sera.
La lingua fa parte del nostro sistema orale, pertanto così come i denti e le mucose, si riempie di batteri; per tale motivo è buona norma procedere alla detersione della stessa tutte le volte che laviamo i denti”.
– Qual è l’importanza del filo interdentale? Ogni quanto si può utilizzare il collutorio?
R: “Il filo interdentale è l’unico presidio che riesce a detergere gli spazi tra un dente e l’altro (spazi interprossimali). Evitare l’utilizzo del filo interdentale durante l’igiene orale equivale a non detergere il 35% delle superfici dentali! Il filo, pertanto, è assolutamente necessario, unitamente allo spazzolino, per una corretta e completa igiene orale quotidiana.
Il collutorio è un presidio chimico che deve essere assunto per tempi limitati e dosi ben precise. Quando si utilizza un collutorio senza un motivo preciso (e soprattutto senza sapere cosa stiamo prendendo, disconoscendo gli effetti collaterali) è come se si prendesse un “farmaco” senza averne bisogno. Ogni collutorio ha un’azione mirata al problema che ci interessa curare. Esistono parecchie formulazioni di collutorio: per denti sensibili, per gengive infiammate, per la secchezza della bocca, per la prevenzione della carie, etc. Quindi deve essere nostra premura lasciarci consigliare da un esperto del cavo orale, che conosce la nostra bocca e le eventuali patologie presenti; nello specifico l’odontoiatra o l’igienista dentale”.
– La pulizia del cavo orale va effettuata subito dopo aver mangiato?
R: “È buona abitudine spazzolare i denti dopo aver atteso almeno 30 minuti dalla fine del pasto. Infatti dopo aver mangiato il Ph della bocca, per motivi fisiologici, tenderà a divenire acido; questa condizione indebolisce lo smalto dei denti. L’attesa dei trenta minuti serve per dare il tempo alla saliva di tamponare l’effetto acido provocato dall’assunzione dei cibi; in tal modo lo smalto sarà meno “stressato” dall’azione meccanica delle setole dello spazzolino”.
– E’ più importante la scelta del dentifricio o l’uso dello spazzolino?
R: “Quando spazzoliamo i denti lo facciamo con un unico scopo: controllare il proliferare della placca batterica. La formazione della placca batterica è un processo inarrestabile, e l’unica cosa che possiamo fare è contrastare la continua aggregazione. In questa fase il 90% del lavoro è svolto dall’azione MECCANICA dello SPAZZOLINO, mentre il dentifricio è un presidio chimico che AIUTA la detersione orale. Quindi assai più importante del dentifricio è il CORRETTO utilizzo dello spazzolino da denti”.
– Ogni quanto va sostituito lo spazzolino da denti? È preferibile utilizzare quello manuale o quello elettrico?
R: “Spazzolino elettrico e manuale sono due presidi completamente diversi per forma e modalità di utilizzo. Sono entrambi efficaci, purché vengano utilizzati con la tecnica corretta; che per ovvi motivi è completamente diversa.
A parità di spazzolamento le evidenze scientifiche e la mia esperienza clinica, pongono lo spazzolino elettrico come il miglior presidio per mantenere una buona salute orale. Lo spazzolino elettrico, rispetto al manuale, compie più movimenti nell’unità di tempo (circa 50.000 oscillazioni nell’unità di tempo); per questo motivo le setole della testina tendono ad usurarsi prima rispetto allo spazzolino manuale.
In genere uno spazzolino manuale finisce il suo ciclo di utilizzo dopo tre mesi, mentre la testina dello spazzolino elettrico va sostituita ogni mese e mezzo circa”.
– Qual è la differenza tra igiene orale professionale e sbiancamento?
R: “Igiene orale professionale e sbiancamento sono due trattamenti professionali completamente diversi. L’igiene orale professionale è una procedura terapeutica, che ha lo scopo di eliminare e/o prevenire le cause dell’infiammazione gengivale e la patologia dentale. Consiste nell’eliminazione del tartaro, unitamente alle procedure di lucidatura dello smalto che rimuovono le macchie superficiali, depositate sui denti (pigmenti estrinseci). Lo sbiancamento è un trattamento puramente “cosmetico”, non è assolutamente curativo, ed ha lo scopo di rendere più bianchi i denti, partendo da una condizione di salute orale ottimale (gengive sane, denti naturali e smalto integro)”.
– Le donne in stato di gravidanza necessitano di cure particolari?
R: “ASSOLUTAMENTE SI!
Durante la gravidanza, variano gli assetti ormonali e per questo motivo le mucose orali tendono ad infiammarsi più facilmente. Il cambiamento della qualità della saliva, unitamente ad altri fattori infiammatori, tendono ad aumentare il rischio di carie dello smalto e infiammazione gengivale. In presenza di una buona igiene orale, tali disturbi possono manifestarsi con minore entità; ma se ci troviamo in presenza di pregressi disturbi infiammatori, gli stessi si aggravano notevolmente provocando sgradevoli conseguenze durante la gravidanza. Inoltre, secondo recenti studi dell’Università della Pennsylvania, gravi disturbi collegati alle gengive e all’apparato di supporto del dente (Parodontite, conosciuta anche come “Piorrea” ) possono determinare le probabilità di avere un parto prematuro. l’International Journal of Obstetrics and Gynaecology afferma che curare le gengive e controllare la presenza di placca batterica riduce il rischio di parto prematuro. Pertanto la prevenzione orale prima e durante la gravidanza è fondamentale per ridurre al minimo eventuali conseguenze durante tutta la gestazione.”
– A che età bisogna cominciare a lavare i denti ai propri figli? E a che età si può fare la prima visita odontoiatrica?
R: “Si comincia a detergere la bocca fin da piccolini (0- 6/8 mesi); anche se i denti non sono ancora spuntati è necessario procedere all’igiene orale delle mucose dopo le poppate e i rigurgiti. Per eseguire l’igiene basta avvolgere una garza attorno al dito, inumidirla con acqua e detergere delicatamente tutte le mucose della bocca. In tal modo abitueremo il bambino alla piacevole sensazione di una bocca “fresca” e pulita. Con lo spuntare dei primi dentini arriveranno anche i primi batteri responsabili della carie. Fino al primo anno è possibile detergere i dentini con una grazia imbevuta d’acqua, ma già all’età di due anni circa è possibile acquistare il primo spazzolino manuale specifico per bambini con la testina piccola e le setole morbide. Man mano che il bimbo cresce è necessario seguirlo quotidianamente nelle manovre di igiene orale, che saranno fondamentali per la prevenzione della carie su denti decidui e permanenti.
Per la prima visita odontoiatrica, consiglio sempre di non aspettare molto e di portare il bambino già dopo il primo anno di età; naturalmente in questa fase al centro dell’attenzione non sarà tanto il cavo orale del bambino, quanto creare un rapporto di fiducia e amicizia con il team odontoiatrico. Solo se il bambino lo consente è possibile anche procedere ad una prima visita, nella quale l’odontoiatra pediatrico valuterà una serie di aspetti relativi alle corrette abitudini di igiene orale, all’alimentazione e all’eventuale presenza di anomalie anatomiche, che, se tempestivamente riconosciute, possono essere corrette in fase di crescita.“
Valeria Folino