Studenti del Polo Rambaldi partecipano al progetto “Ciak… un processo simulato per evitare un processo vero”
2 min di letturaUn processo ispirato a una storia vera, su un tema che tocca da vicino la vita dei ragazzi e di tante realtà scolastiche: il cyberbullismo, visto in particolare dalla prospettiva delle vittime.
Un’esperienza di grande valore formativo e di forte impatto emotivo quella vissuta dagli studenti da due classi del Polo Tecnologico “Carlo Rambaldi”, che hanno partecipato al progetto “Ciak… un processo simulato per evitare un processo vero”, mettendo in scena, nell’aula “Garofalo” del tribunale lametino, un vero e proprio processo basato su una storia realmente accaduta, sulla base del copione “La Tavernetta” a cura di Salvatore Paravati.
L’istituto superiore diretto da Anna Primavera ha aderito al progetto, ideato dal presidente Luciano Trovato e realizzato dall’associazione Ciak- Formazione e Legalità, al termine di un percorso di preparazione che ha visto gli studenti, coordinati dalle docenti referenti Annunziata Curti e Delia Pisano, confrontarsi sugli aspetti psicologici e giuridici del dibattimento simulato, grazie all’avvocato Maria Di Terlizzi e alla psicologa Rosanna Pianini.
Le parti della pubblica accusa, del presidente, della vittima, dell’accusato e tutte le parti del processo sono state riprodotte in maniera professionale e accurata dagli studenti del “Rambaldi”, che hanno anche curato l’abbigliamento in relazione ai diversi ruoli. Un’esperienza che ha visto coinvolti anche gli studenti dell’indirizzo di moda, che hanno realizzato alcune delle toghe indossate nella simulazione del processo. La rappresentazione, curata nei minimi dettagli, ha dato occasione ai ragazzi di visitare il presidio giudiziario lametino e, nell’ambito della visita, la sala per l’ascolto protetto dei minori, visto il legame con i temi affrontati nel progetto dagli studenti.
Agli studenti i complimenti dell’avvocato Di Terlizzi e della dirigente Anna Primavera, per aver interpretato con la massima cura e professionalità le parti assegnate e soprattutto per essersi coinvolti, oltre che sul piano tecnico-giuridico, sul piano umano in una storia che intreccia la vita di tanti ragazzi e di tante scuole.
Sempre nell’ambito del progetto promosso dall’associazione “Ciak”, gli studenti del Rambaldi hanno partecipato al concorso per cortometraggi con un progetto cinematografico sul tema del bullismo, realizzato interamente dai ragazzi, mettendo insieme le diverse competenze dei diversi indirizzi dell’istituto.