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Quarantadue studenti dell’Unical nella Piana di Gioia Tauro con Libera di don Ciotti

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Gli studenti dell'Unical con Don Demasi nel Centro Puglisi a Polistena

Gli studenti dell'Unical con Don Demasi nel Centro Puglisi a Polistena

Don Pino Demasi agli universitari: «Il problema non sono i migranti, ma le mafie»

42 studenti del corso di Pedagogia dell’Antimafia dell’Università della Calabria hanno partecipato nella giornata di venerdi al 23° laboratorio di cittadinanza attiva organizzato dal progetto scientifico-didattico Pedagogia della R-Esistenza, giunto all’8° anno di lavoro, che si è tenuto nella Piana di Gioia Tauro con il Coordinamento locale di Libera, l’associazione antimafia fondata da Don Luigi Ciotti.

Gli studenti di Arcavacata, accompagnati dal loro docente Giancarlo Costabile, hanno visitato dapprima i terreni confiscati alla cosca di ‘ndrangheta Mammoliti in località Castellace di Oppido Mamertina, discutendo con Antonio Napoli della Cooperativa Valle del Marro di economia legale e reti sociali.

Gli studenti dell'Unical a Castellace nei terreni confiscati ai Mammoliti
Gli studenti dell’Unical a Castellace nei terreni confiscati ai Mammoliti

Hanno poi chiuso la giornata di studio e confronto, incontrando don Pino Demasi, fondatore di Libera insieme a Luigi Ciotti e figura storica della resistenza antimafia calabrese.

Il presule ha spiegato ai ragazzi dell’Unical come la vera emergenza democratica odierna sia il problema mafioso: «E’ un cancro pervasivo, ha detto Demasi, che ha già inquinato le istituzioni del Paese. Il volto delle mafie oggi si chiama corruzione».

Don Pino Demasi, Referente di Libera per la Piana di Gioia Tauro, ha discusso di borghesia mafiosa e della necessità di rompere con gli stereotipi che accompagnano la narrazione tradizionale delle mafie. Il tema della borghesia mafiosa è centrale nell’elaborazione di una strategia efficace di contrasto al potere criminale che oggi è soprattutto politico ed economico, ha spiegato il sacerdote di Polistena.

«Dobbiamo scegliere da che parte stare, ha ammonito Demasi: dobbiamo rifiutare il linguaggio della borghesia mafiosa e la sua logica ricattatoria del favore. Lo Stato della Costituzione è figlio della lotta partigiana, e noi dobbiamo essere fin in fondo intransigenti. Non possiamo che essere partigiani di questa nuova resistenza alla cultura politica delle mafie. Combatterle, ha concluso, Demasi significa soprattutto costruire una educazione militante orientata ai valori della nostra Costituzione.»

L’iniziativa si è conclusa con l’adesione politica di Pedagogia della R-Esistenza al Coordinamento di Libera per la Piana di Gioia Tauro attraverso l’iscrizione di Giancarlo Costabile al locale coordinamento dell’associazione di Luigi Ciotti.

«Libera, ha dichiarato Costabile, è un presidio di democrazia reale del nostro Paese. L’esperienza di Pedagogia della R-Esistenza e del nostro laboratorio antimafia all’Unical non poteva che approdare in questo contenitore di diritti e speranze».

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