Studio e cultura ai tempi del Covid, le riflessioni di una studentessa
2 min di letturaLa cultura e lo studio ai tempi del Covid-19. Le riflessioni di una giovane studentessa calabrese.
Ci siamo visti privati della nostra routine, delle nostre attività che si ripetevano ciclicamente ogni giorno ed abbiamo imparato a fare a meno di molte cose alle quali, se non ne fossimo stati costretti, non avremmo facilmente rinunciato.
Ma ce ne sono altre a cui non possiamo e non dobbiamo fare a meno: la cultura. Lo studio. Lo sviluppo delle nostre conoscenze. L’emancipazione del proprio essere e di quello che ci circonda.
Ad oggi, in una situazione storica molto particolare, nella quale niente è scontato, nella quale non esiste nessuna previsione, si avverte un estremo bisogno di idee nuove, di promozioni e scambi culturali atti a salvaguardare il concetto e l’importanza dello studio come libertà, come metamorfosi, come consapevolezza etica, storica, momentanea e futura.
Credo sia necessario soffermarsi sul concetto di libertà, della quale molto spesso, in un contesto pandemico, ci siamo sentiti privati, con la speranza che ci venisse restituita in tempi celeri.
Ma la libertà non è solo soddisfare quelli che sul momento sono i propri voleri, ma anche la condizione per cui un individuo può decidere di pensare, esprimersi e agire senza restrizioni, e la libera scelta dei fini e degli strumenti atti a realizzarla. Libertà di scegliere quale ambito della vita e della società esterna coltivare, quali studi intraprendere, quale fine della vita si vuole inseguire, e con quali mezzi raggiungerlo. E di questo, noi tutti, giovani studenti, laureandi, lavoratori, padri e madri di famiglia, non potremo mai essere privati.
La cultura è libertà, quella che nessuno può regalarci, e nessuno può oltraggiare.
La metamorfosi, il cambiamento, come ci insegna la storia, come ci ha insegnato l’esperienza del Covid-19, è immediata, non chiede il permesso, non avverte. E a ciascuno di noi è affidato questo potere: pensando, dialogando, leggendo, studiando.
Sabrina Raso