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Successo per la stagione “Teatro Ragazzi” 2021 organizzata da teatrop

6 min di lettura

Conclusa con successo la prima parte della stagione 2021 di Teatro Ragazzi, rassegna estiva di teatro per famiglie ideata e realizzata da teatrop con la direzione artistica di Pierpaolo Bonaccurso, la direzione tecnica di Pietro Bonaccurso e la direzione organizzativa di Greta Belometti

La storica compagnia lametina teatrop fa parte di Marameo che, con i suoi 160 spettacoli programmati nel 2021, oltre a laboratori, incontri, mostre, letture è il più grande e diffuso festival italiano del teatro per l’infanzia e la gioventù e abbraccia cinque regioni: Abruzzo, Calabria, Lazio, Marche, Puglia. Teatro Ragazzi “Un castello da favola” è tra i progetti finanziati dal bando regionale con fondi PAC 2007-2013 nell’ambito degli interventi per la promozione e la produzione culturale – Anno 2020.

In cartellone cinque spettacoli molto partecipati che hanno avuto luogo in due diverse location della città di Lamezia Terme: il Civico Trame e il Giardino Botanico all’interno del Parco Dossi Comuni.

Un ritorno allo spettacolo dal vivo, alla socialità, al sorriso, alla partecipazione entusiasta di piccoli spettatori ma anche di quelli adulti che hanno saputo ritrovare il loro animo da fanciulli.

Una rassegna che ha visto in scena alcune delle compagnie italiane più importanti le quali hanno saputo proporre l’idea di un teatro “sostenibile” attraverso performance che hanno lanciato messaggi “green” quali la salvaguardia dell’ambiente, il rispetto del “diverso”, la tutela degli animali, la difficoltà di vivere nelle grandi città invase dal cemento che hanno perso la propria dimensione umana.

Ecco allora la ricerca di un ritorno alla natura attraverso il teatro di figura con pupazzi e burattini animati su nero e attori in carne e ossa celati nella baracca o visibili al pubblico. Infatti laddove la figura di legno o di stoffa non può esprimere le ire, il temperamento o la disperazione del personaggio, prorompe l’attore manipolatore che quasi dimentica il suo strumento e lo mantiene come un segno di identità del personaggio.

Come accade in Paolino e gli spiriti del fiume della Compagnia Ortoteatro di Lecce con Walter Broggini e Fabio Scaramucci, regia di Walter Broggini. La storia si dipana in un paese della Bassa, sulle rive del Po. Ci sono gli argini e le boschine, le zanzare e le cicale, ci sono i personaggi, veri o immaginari, che popolano questi luoghi, c’è il paese, di cui s’intravede l’alto e sottile campanile, la piazza e l’osteria, luoghi d’incontro e di scontro, luoghi di invidie o di festa.

E c’è Paolino, esperto pescatore, che trascorre la vita pacificamente, anno dopo anno, pescando nelle acque del grande fiume quel che gli basta per vivere e che dedica amorevoli cure alla sua vecchia barca, la “Sbrisolona”.

E ci sono Eridania e Fluvio, gli Spiriti del fiume, protettori delle sue acque e della natura. Poi c’è chi questo fiume e questa natura non li rispetta, come il perfido Mario.

Rispetto della natura e degli animali che la abitano in Cappuccetto rozzo della Compagnia La Casa di Creta di Catania con le musiche originali di Steve Cable, i burattini e le scene di Tiziana Rapisarda e la regia di Antonella Caldarella.

Qui la classica fiaba viene rovesciata a favore di un (cane) lupo simpatico e fifone che teme le angherie di una pestifera Cappuccetto Rosso (che in realtà si chiama Rosina) la quale si diverte a tormentarlo strappandogli il pelo e costringendolo a rifugiarsi sotto il letto della nonna.

Interessante la scelta di un doppio registro linguistico per caratterizzare la mamma (tipica inflessione lombarda) e Cappuccetto (marcatamente catanese). Bravo e divertente il cantastorie inglese Steve Cable che, munito di chitarra, coinvolge grandi e piccini con le sue filastrocche mentre interagisce con Gigetto, pupazzo impertinente.

Un tocco “green” anche per lo spettacolo Marcovaldo-Funghi in città della Compagnia Arterie Teatro di Bari. Regia e drammaturgia di Alessandra Sciancalepore. Scene di Leonardo Ventura.

Liberamente ispirato all’omonima raccolta di novelle di Italo Calvino, è una storia simpatica e divertente su un “uomo di natura”, Marcovaldo, personaggio buffo e malinconico che riesce a trovare fra lo smog e i grattacieli di una grande città un piccolo angolo verde dove alimentare il sogno di un “altrove”.

Marcovaldo ha un animo sensibile e quasi ingenuo, prigioniero di una città che sfoggia aggressivamente manifesti, insegne luminose, vetrine, semafori. Nulla di tutto ciò attira la sua attenzione ma una foglia che ingiallisce su un ramo, una piuma impigliata in una tegola, un buco di tarlo in una tavola, non gli sfuggono mai!

Un dì, all’ombra di questa città grigia e fredda, fa una scoperta favolosa! In un’aiuola, sul viale che conduce alla fabbrica dove lavora come manovale, scorge dei funghi ma deve condividerne la raccolta con Amadigi, antipatico spazzino occhialuto e spilungone. Tuttavia, una brutta sorpresa attende i due!

Lo strano caso del Dott. Jekyll e il sig. Hyde della Compagnia Molino d’arte di Altamura con Filippo Giordano, Nicola Cifarelli, Antonella Petrera, Antonello Arpaia, regia di Antonello Arpaia è invece una storia, a misura di bambino, sul tema del doppio ma anche una allegoria sulla paura nei confronti del “diverso”, di colui che non corrisponde all’ideale comune di bellezza o di “normalità” con una riflessione sulla responsabilità etica dello scienziato quando le proprie scoperte vanno oltre la sua capacità di controllo.

Ambientata in epoca inglese a fine ottocento è un giallo in chiave comica, in cui i personaggi che ruotano attorno al protagonista cercano di venire a capo della strana situazione in cui si trova la casa del dottor Jekyll mentre lavora ad un oscuro esperimento.

L’arrivo del misterioso signor Hyde crea scompiglio e allarme. I personaggi principali sono pupazzi, mentre i servitori – il distinto signor Poole, il maggiordomo, e la paurosa miss Crackers – sono interpretati da attori.

Il tema della paura è indagato ancora in Gedeone cuor di fifone della Compagnia La Mansarda di Caserta con Antonio Vitale e Maurizio Azzurro che firma anche la regia. Due fratelli, Gedeone e Pancrazio, sbarcano il lunario girando di fiera in fiera con il loro carretto da rigattiere, ma il loro vivere quotidiano è limitato dalle paure di Gedeone, da tutti soprannominato “Gedeone Cuor di Fifone”, il quale trova conforto solo nel suo orsacchiotto Amilcare.

Pancrazio, esasperato dall’atteggiamento del fratello, escogita un piano per aiutarlo a superare le proprie paure. Un filtro magico che rende coraggiosi, che in realtà altro non è che succo di lampone, viene donato a Gedeone dal fratello Pancrazio travestito da cavaliere errante.

Ed è proprio attraverso una serie di travestimenti, che incarnano le paure più radicate di Gedeone, che Pancrazio costringerà il fratello a fare i conti con i suoi timori, affrontarli e sconfiggerli. Un colpo di scena finale svelerà l’inganno, ma nel contempo renderà ancor di più Gedeone impavido e coraggioso.

A settembre la stagione Teatro Ragazzi 2021 proporrà altri spettacoli in alcuni dei castelli più belli della Calabria: il 10 settembre a Corigliano, l’11 settembre a Cosenza, il 12 settembre a Pizzo Calabro mentre il 9 settembre la compagnia teatrop presenterà lo spettacolo Labdacidi invadono Terina nella Abbazia Benedettina di Lamezia Terme.

Giovanna Villella

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