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Super green pass over 50 e lavoro, cosa cambia dal 15 febbraio

3 min di lettura
Green pass

Da domani obbligo di certificato verde rafforzato per i lavoratori pubblici e privati con 50 anni di età


Calano i contagi in Italia. Alcune misure per contenere la pandemia sono già state allentate, come è avvenuto nella scuola e per quanto riguarda l’uso delle mascherine all’aperto.

Altre restrizioni invece devono ancora entrare in vigore, come l’obbligo di Green pass rafforzato o Super green pass per i lavoratori pubblici e privati con 50 anni di età da martedì 15 febbraio.

Da domani entra dunque in vigore l’obbligo di certificato verde rafforzato – diventato illimitato per chi ha tre dosi di vaccino oppure è guarito e ha almeno due dosi di vaccino – per i lavoratori pubblici e privati con 50 anni di età che accederanno ai luoghi di lavoro.

“L’obbligo non sussiste in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale o dal medico vaccinatore, nel rispetto delle circolari del Ministero della salute in materia di esenzione dalla vaccinazione anti SARS-CoV-2; in tali casi la vaccinazione può essere omessa o differita. L’avvenuta immunizzazione a seguito di malattia naturale, comprovata dalla notifica effettuata dal medico curante, determina il differimento della vaccinazione”.

Per i lavoratori pubblici e privati e i liberi professionisti non vaccinati è prevista una sanzione da 600 a 1.500 euro nel caso di accesso ai luoghi di lavoro in violazione dell’obbligo.

Come già avviene per i lavoratori sprovvisti di Green Pass, anche i lavoratori ultra-cinquantenni che dal 15 febbraio 2022 saranno sprovvisti di Green Pass rafforzato al momento dell’accesso al luogo di lavoro saranno considerati assenti ingiustificati, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro ma senza diritto alla retribuzione né altro compenso o emolumento, si spiega.

L’uso del Green pass, base o rafforzato, resta dunque esteso. Dall’1 febbraio il certificato verde – che si ottiene con il vaccino, se si è guariti dal Covid ma anche con un tampone negativo effettuato 48 ore prima se antigenico o 72 ore se rapido – è necessario anche per andare negli uffici postali, in banca o dal tabaccaio per comprare le sigarette.

E’ inoltre necessario per entrare negli uffici pubblici, negli uffici finanziari e nelle attività commerciali (ossia i negozi). Ma le esigenze alimentari e di prima necessità, sanitarie, di sicurezza e di giustizia saranno sempre garantite – andare in una caserma, ad esempio, per sporgere denuncia – senza bisogno di esibire il certificato verde.

Il Green pass non serve dunque per entrare in tutti i negozi che vendono in prevalenza prodotti alimentari e bevande (ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati e altri esercizi non specializzati di alimenti vari). Libero anche l’accesso ai mercati all’aperto, nei negozi per il commercio al dettaglio di prodotti surgelati.

Sempre dall’1 febbraio sono scattate le sanzioni per tutti gli over 50 (salvo chi ne è esentato per motivi di salute) che non sono vaccinati contro il covid: per tutti coloro che non sono in regola con l’obbligo vaccinale, infatti, è prevista una sanzione di 100 euro una tantum.

La sanzione è irrogata dall’Agenzia delle Entrate, attraverso l’incrocio dei dati della popolazione residente con quelli risultanti nelle anagrafi vaccinali regionali o provinciali.

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