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Talerico: Alli, la Regione tutela i lavoratori, Occhini ed il suo movimento l’impresa

5 min di lettura
L’On. Antonello Talerico si unisce a Noi con L’Italia

Ai lavoratori dico di stare tranquilli poiché nessuno potrà licenziarli illegittimamente o contra legem

Comunicato Stampa

Sulla questione impianto di Alli ho avuto modo di leggere il comunicato delirante del Movimento Liberamente Progressisti a firma del referente Eugenio Occhini, che anziché sostenere i lavoratori e la Regione Calabria si schiera – per mero populismo di circostanza – con l’impresa/datore di lavoro pacificamente inadempiente.

Insomma se fossi un lavoratore dell’impianto di Alli mi guarderei bene dal farmi rappresentare da un Movimento che confonde chi sia il soggetto inadempiente e che si schiera senza conoscere neanche le condizioni di contratto e gli obblighi di legge a carico del Raggruppamento di imprese !

Sia chiaro sin da subito che né il Commissario straordinario di Arrical Gualtieri, nè il sottoscritto consentiranno il licenziamento di alcun lavoratore dell’impianto di Alli.

Piuttosto, verranno promosse ulteriori azioni (anche giudiziali) nei confronti del Raggruppamento di imprese de qua per i gravi inadempimenti che hanno impedito il corretto avanzamento del contratto di appalto e per la fallimentare gestione che ha prodotto gravi conseguenze sul personale in servizio, sottoposto alla continua minaccia di attivazione di procedure di licenziamento collettivo.

Una prima procedura di licenziamento collettivo venne interrotta nel mese di giugno scorso proprio a seguito della immediata operatività del comitato tecnico riunito nelle persone del commissario Gualtieri, dell’assessore Minenna e del sottoscritto. Il Movimento di Occhini e altri sedicenti risolutori non hanno avuto alcun ruolo, né hanno contribuito in alcun modo alla tutela dei lavoratori, anzi oggi si schierano a sostegno della stessa azienda che minaccia il licenziamento !

Infatti, è chiaro come sia l’RTI con capogruppo Vittadello Spa, sia il Movimento di Occhini disconoscono totalmente la c.d. “clausola sociale” prevista nel contratto sottoscritto tra le parti, che impedisce il licenziamento dei lavoratori dell’impianto di Alli, poiché per espressa previsione contrattuale nel periodo “transitorio” di costruzione del nuovo impianto i lavoratori sarebbero dovuti rimanere comunque in servizio (fase c.d. di trasferenza).

Occhini forse non sa neanche quale siano i rapporti Regione/Arrical/Impresa rispetto alla situazione economico-finanziaria della commessa.

Orbene, la Regione e Arrical sono assolutamente in regola, stante la recente determina n. 421 del 22.12.2023 con cui è stato liquidato l’importo di euro 4.308.599,90 (talmente tanti che è anche complicato leggerlo per qualcuno….vero?) per tutte le attività contabilizzate nel certificato di pagamento e, che le spettanze relative all’ulteriore gestione, contabilizzate soltanto di recente nel mese di Dicembre 2023 sono cifre talmente modeste che non avrebbero potuto determinare nulla di quanto assume il Raggruppamento di imprese ed Occhini !

Piuttosto, verrà dato un ulteriore segnale alle imprese inadempienti e personalmente sosterrò il Commissario Gualtieri affinchè si proceda anche giudizialmente per i danni patrimoniali ed ambientali prodotti dalle persistenti inadempienze contrattuali e nell’esecuzione dei lavori da parte del RT di imprese, altro che minacciare il licenziamento collettivo dei lavoratori !

Mi stupisce che Occhini nonostante assuma di aver effettuato sopralluoghi ed incontri con i vari responsabili, di aver interloquito con i settori competenti di Regione Calabria e di essersi rapportato con il Comune di Catanzaro non sappia neanche che il Comune di Catanzaro – a conferma delle inadempienze delle imprese che oggi difende, senza cognizione di causa– in data 22 gennaio 2024 ha contestato al Raggruppamento di imprese tutte le criticità riconducibili all’inoperatività impiantistica, che ha implicato l’aggravio organizzativo ed economico a causa della sospensione dei conferimenti della frazione organica e delle frazioni secche da RD, nonchè per la conseguente limitata capacità di trattamento della RUr.

Sa Occhini che il Raggruppamento di imprese – che difende a danno dei lavoratori –  non ha inteso neanche dare riscontro ad una nota di Arrical dell’8 gennaio 2024 con cui veniva richiesto di indicare il quantitativo giornaliero di rifiuto urbano non differenziato (EER 20 03 01) che il gestore è nelle condizioni di trattare, in quanto nella remunerazione delle attività è incluso il servizio di trasporto e smaltimento dello scarto di lavorazione ex art. 3, co. IV del contratto ?

Ed ancora, Occhini sa che le imprese che sostiene e difende non hanno avviato -nonostante le diffide- quanto necessario per la produzione di CSS (combustibile solido secondario) e che tale produzione – disattesa dalle RTI – avrebbe comportato vantaggi economici ed ambientali, ovvero la riduzione di scarti di lavorazione da smaltire in discarica e, che ciò dipende dalle reiterate inadempienze delle imprese/datore di lavoro nei cui confronti Arrical sta procedendo e rispetto a tale situazione Occhini dimostra col suo scritto di non conoscere nulla della vicenda che ci occupa, altrimenti si sarebbe schierato con Regione ed Arrical, anziché fare il solito populismo sinistroso a danno dei lavoratori e della verità !

Piuttosto sarà mia cura nei prossimi giorni sostenere il Commissario straordinario di Arrical per far emergere le gravi responsabilità del RTI che ad oggi stanno producendo maggiori costi derivanti dal mancato avvio della gestione transitoria che aggrava la gestione pubblica di ulteriori costi; maggiore produzione di scarti pe ril mancato avvio della linea di produzione del CSS con conseguente aumento della spesa e occupazione di volumi in discarica; maggiori costi per criticità legate all’inoperatività della linea di trattamento della frazione organica e della linea RD secco, per la quale il RTI è stato costretto ad operare attività di trasferenza verso altri impianti; maggiore costo di smaltimento del percolato di discarica conseguente alla mancata attivazione dell’impianto di depurazione ad osmosi.

Il raggruppamento di imprese bene farebbe a preoccuparsi di adempiere a quanto previsto da contratto e di quanto verrà richiesto da Arrical e Regione per i danni ed i maggiori costi prodotti sino ad oggi a causa delle gravi inadempienze, oltre alle penali previste da contratto.

La smettano le imprese di minacciare il licenziamento collettivo o peggio ancora di adottare condotte che potrebbero comportare anche responsabilità penali.

Agli altri consiglio di non strumentalizzare i lavoratori e di non intestarsi meriti e risultati a cui non hanno contribuito e di smetterla con questo populismo che genera solo confusione e sfiducia verso le istituzioni. Sul punto il movimento di Occhini bene avrebbe fatto a chiedere lumi ad Arrical, senza invece affidarsi superficialmente alle pretestuose argomentazioni delle imprese.

Ai lavoratori dico di stare tranquilli poiché nessuno potrà licenziarli illegittimamente o contra legem.

Se qualcosa di anomalo dovesse avvenire saremo in tanti ad impedirlo.

Antonello Talerico
Consigliere Regionale e comunale – Noi Moderati-Grande Centro

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