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Talerico: indignazione per le dichiarazioni di Feltri

4 min di lettura
antonello talerico

Lettera aperta da parte di Antonello Talerico, Consigliere Regionale e Consigliere Comunale di Catanzaro in seguito alle dichiarazioni di Vittorio Feltri che ha dichiarato che “la Salis sembra vestita come una cameriera di Catanzaro”

Di seguito la sua missiva:

Egr. Sig. Feltri,
secondo Lei una persona vestita male è da paragonare ad una cameriera di Catanzaro, aggiungendo che ciò sarebbe proprio la cosa più bassa che si possa immaginare.

Rispetto alle Sue esternazioni di continuo disprezzo verso il sud, al pari di quando affermò che tutto il meridione sarebbe la bara della civiltà, sia consentito rappresentarLe quanto il Suo pensiero sia miserabile, al pari della Sua storia personale.

Prima di parlare del Sud e della inferiorità sociale ed economica che ci attribuisce, Ella bene avrebbe fatto a guardare prima dentro sè, poiché avrebbe scoperto un uomo debole, che ha fatto carriera cavalcando l’onda dello sdegno del più becero populismo.

Molti di noi ricordano le speculazioni giornalistiche con il Suo giornale Indipendente, anche su alcuni drammi personali che hanno rappresentato la cornice delle inchieste di “mani pulite”.

Anche in quel caso fu uno sciacallo, un losco sfruttatore della sventura altrui.

Ma ricordiamo anche che dopo aver osannato il PM Di Pietro, ai tempi di mani puliti, durante la direzione al Giornale, ebbe ad accumulare ben 35 querele da parte dello stesso ex magistrato.

Ma anche in questo caso fu costretto a rimangiarsi tutto ed a scrivere una lettera di scuse.

Quindi, nel corso della Sua storia personale ha dimostrato di essere prima un diffamatore e poi un codardo, un uomo che prima racconta il falso e, che poi è costretto ad implorare il perdono.

Sarà stato anche un importante giornalista ma, ha dimostrato di esse un modesto uomo, a tratti rozzo ed a tratti crudele.

Ma Lei ricorderà anche quando nel 2000 venne radiato dall’albo dei giornalisti, per avere pubblicato materiale pedopornografico, rappresentante immagini raccapriccianti di minori.

Quindi come vede è stato anche un confermato di essere un giornalista senza etica e deontologia.

Ma Le voglio ricordare anche la storia del Suo quotidiano Libero, quando nel 2003 ebbe a ricevere dallo Stato 5.371.000 euro come finanziamento agli organi di partito (quando questi finanziamenti li prendevano gli altri, erano dei ladri…se lo ricorda?).

Difatti, all’epoca il giornale Libero era registrato come organo del Movimento Monarchico Italiano, ma poi venne trasformato in cooperativa per ottenere i contributi per l’editoria, ed a fine dicembre 2006 diventava srl ed in seguito è stata creata una fondazione ONLUS per controllare la s.r.l., in modo da continuare a percepire i contributi in quanto edito da fondazione .

Quindi come vede Lei è stato anche un traffichino.

Quindi non solo è recidivo rispetto al reato di diffamazione, ma dimostra di essere anche un meschino per l’attività di denigrazione a mezzo stampa di cui si è reso protagonista in tutti questi anni, contro tante persone, ed oggi anche contro un capoluogo del Meridione, la Città di Catanzaro.

Ma cosa ci possiamo aspettare da uno che ha affermato che Adolf Hitler era “severo ma giusto” e, che la Shoah era per lei (testualmente) una rottura di coglioni.

Ecco, che allora è anche un fascista, anzi un razzista.

Vede da Noi è tutto più difficile, ecco perché per vivere al Sud dobbiamo essere coraggiosi e virtuosi come Falcone e Borsellino, non possiamo permetterci di essere delle persone come Lei, che dietro ad una scrivania insultano chi la Storia la scrive tutti i giorni sulla propria pelle e, non su quella degli altri.

Credo che Lei non potrebbe mai vestirsi come una cameriera, poiché ci vuole dignità e rispetto Lei non sa cosa siano.

Ora dopo averLe ricordato solo una parte del Suo spaccato personale, Le chiedo: si sente ancora superiore a qualcuno?

Concludo dicendoLe che siccome è abituato a ricevere atti di querela, essendo un pluripregiudicato, l’aspettiamo in Tribunale a Catanzaro per difendersi dall’ennesimo reato di diffamazione, nella speranza che l’organo disciplinare dei giornalisti la sanzioni adeguatamente (senza graziarLa come qualche voltà è avvenuto).

Antonello Talerico
Consigliere Regionale
Consigliere Comunale Catanzaro

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