Tamponi congelati e non esaminati in Calabria. Qual è la verità?
2 min di letturaNello speciale Pandora condotto da Nadia Donato, sono intervenuti questa mattina gli onorevoli pentastellati D’Ippolito e Sapia
Sta circolando nelle ultime ore l’audio-messaggio di un operatore del 118 che denuncerebbe la mancata lavorazione di un numero considerevole di tamponi fatti in Calabria, la cui dibattuta veridicità sarebbe stata smentita da una nota diffusa dalla Regione.
“Tuttavia – spiega l’on. D’Ippolito in diretta – la pratica del congelamento è scorretta e influenza i risultati dei tamponi in quanto non avviene secondo le misure previste dall’istituto Superiore di Sanità. Il congelamento dei tamponi deve avvenire infatti a 70 gradi sotto lo zero, e non a 4 gradi come avviene!
Dubito che si interverrà sul piano giudiziario. Noi chiediamo chiarezza per tutti i calabresi”.
“Non è procurato allarme – ha incalzato l’on. Sapia – l’audio contiene molti elementi, in parte confermati da un primario di Cosenza. Non facciamo ulteriormente pagare ai cittadini lo sfascio della sanità!”
E in quanto all’operato del commissario Cotticelli: “Con la modifica del titolo quinto la sanità è diventata di competenza regionale. Noi come partito diamo indicazioni al commissario, ma non dipende tutto da lui!”
E ancora “il Coronavirus ha messo in evidenza le ruberie che la Calabria ha subito negli ultimi 20 anni”.
Quanto realmente potrà cambiare la sanità in Calabria?, chiede Nadia Donato in conclusione.
L’interrogativo resta aperto, insieme agli attesi sviluppi e chiarimenti sulla vicenda dei tamponi.
Maria Francesca Gentile