Tanto divertimento con la commedia Madama quatte solde
3 min di letturaUna storia di inganni e sotterfugi in un crescendo di stravaganza e divertimento è stata presentata sul palco del Teatro “Costabile” di Lamezia Terme dalla compagnia “Il Sipario” di Napoli nell’ambito della rassegna teatrale “Vacantiandu”, diretta da Nico Morelli, Walter Vasta e Sasà Palumbo.
La commedia dal titolo Madama quatte solde, interpretata anche dallo stesso regista Sasà Palumbo, si è retta in piede con destrezza per tutta la sua durata ottenendo un grande successo in entrambe le serate in cui è andata in scena e suscitando tante risate e tanto divertimento nel numeroso pubblico.
Ispirata alla tradizione teatrale napoletana e ambientata negli anni ‘70, epoca del “Boom economico” e delle rivoluzioni esistenziali, la commedia di Gaetano Di Maio, si è imposta per l’attualità dei temi proposti, pur con leggerezza e gradevolezza, come il desiderio di crescita e di riscatto sociale, la paternità negata o nascosta, la consapevolezza che i soldi non danno la felicità e la constatazione che non possono essere annientate le proprie radici nonostante la prospettiva di un profondo cambiamento economico.
La commedia, in replica al “Costabile” per l’ultima volta, come ha dichiarato lo stesso Palumbo, e dominata da comicità e ironia, da un ritmo travolgente e un concatenarsi straordinario di eventi, è stata anche un omaggio all’autore nella ricorrenza del venticinquennale della sua scomparsa.
Al centro la storia di una donna, Emilia Balestrieri, di umili origini, alle prese con il riscatto della propria esistenza e quella dei suoi figli, Sisina e Michele, avuti da un uomo sposato, e protesa verso le alte sfere sociali per potersi lasciare alle spalle il suo passato di venditrice di baccalà a cui deve la sua fortuna economica.
Per tenere alto l’onore della famiglia, Emilia racconta ai figli che il padre è morto in guerra e per rendere più credibile la sua versione, pone la sua foto in un quadretto su una piccola scrivania al lato della scena e si sforza di imparare le nuove regole della società cercando, perfino, di frequentare una famiglia di nobili decaduti.
Tutto procede tranquillo fino a quando la sfortuna le gioca un brutto tiro: dopo una lunga assenza si presenta il vero padre dei ragazzi Augusto Ferrivecchi con il miraggio di una cospicua somma di denaro guadagnato (500 milioni) nella città di Caracas e successivamente, nelle vesti di accattone, appare anche il padre presunto Pasquale Saponaro, reduce di guerra (Sasà Palumbo). Da qui un succedersi di fatti comici che pongono i due padri di fronte, l’uno contro l’altro armati, rosi da malcelata gelosia, invidia per le posizioni diverse sortite dal destino portando la trama all’esasperazione ben comprensibile e generando un variopinto caos scenico di grande impatto visivo.
Tutto precipita e lo spettacolo volge alla fine portando a galla la verità mentre i due padri, tentano apparentemente di riconciliarsi, pur trovando ancora il modo per scontrarsi.
L’epilogo ha riacceso l’entusiamo del pubblico che ha continuato ad applaudire calorosamente manifestando il suo pieno consenso e gradimento ad uno spettacolo piuttosto convincente dal punto di vista artistico.
Sul palco i bravi attori: Sasà Palumbo, Vincenzo Cuomo, Raffaele Wirz, Gianni Palumbo, Sara Palumbo, Elisabetta Fulgione, Giacomo Sugliano, Rosa Cece, Lucia Giuliano, Orlando Rea, Alfonso Marsella, Luca Liguori, Paola Disa e Maurizio Perillo.
Lina Latelli Nucifero