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Teatro delle figure…e delle figuracce. Una semantica della politica, oggi!

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Il contributo di Francesco Polopoli

Un mulinello di idee in un gioco di persuasione, che nulla ha a che vedere con il bene della cosa pubblica: una propaganda confezionata nella credibilità di subdole menzogne o meglio una retorica svuotata dell’anima di un popolo, tutto qui!

Mai, come in questi tempi, pare opportuno riallacciarsi alle radici identitarie del nostro Paese. Cultura è ricordare, attivare un deposito di memorie e riconoscersi nell’avventura umanissima di nuove possibilità.

Valga per tutta la classe politica, ancora oggi, la lezione catoniana come codice deontologico di portamento e com-portamento: vir bonus dicendi peritus; espressione polirematica, questa, che fa precedere il buono ad ogni altro titolo in aggiunta. I giovani, oggi, sono disorientati?

Forse, ma è colpa degli adulti aver fatto ereditare le tossine di un malcostume, che è diffuso, capillarmente, a macchia d’olio, ovunque. Non basta, con l’impostura, evocare scenari favolistici di cambiamento sociale: è il solo trucchetto, che nessuno beve più!

La verità è sotto gli occhi di tutti: cittadini di prima linea tradiscono la propria specie per addizione di interessi diversi e sottrazione di impegno: peccato che, nell’agenda del lavoro cittadino, manchino proprio la moltiplicazione e la con-divisione di bene a favore del prossimo. Una strana aritmetica, che non t-orna e che è di pessimo orna-mento!

Se è vero, come è vero, che tacere sia un’arte che, in una tenace lotta con sé stessi, costruisca e conservi, mai, come in questi tempi, il silenzio è più omissivo! Mala tempora currunt, sed peiora parantur! Questo è il rischio, in un barile fortemente raschiato! Ci troviamo in una cul de sac, con una doppia verità tra le mani: Res politica olet!

In cattivo odore di irresponsabilità, Pecunia dolet! Per tante tasche piene di sassi in un ventaglio sempre più ampio di poveri in ogni angolo d’Italia! Così, è se vi pare: da capo a fondo, prossimamente, in anteprima assoluta, un nuovo restyling di serie politica.

Titoli di coda: l’osso sacro rotto di tanti! Solita commedia all’italiana. Dietro le quinte, una regia che si ripete con lo stesso motivetto da pessima sigla. The show must go on o The end. Ai cittadini, l’ardua sentenza.

Prof. Francesco Polopoli

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