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Teatro: il mito di Prometeo e le stragi contadine dimenticate

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Teatro: il mito di Prometeo e le stragi contadine dimenticate

Gira la Calabria lo spettacolo-racconto della Compagnia BA17

FOSSATO SERRALTA. Prometeo e le stragi dimenticate dei contadini calabresi.

Un legame fatto di storie e nomi che, a distanza di un secolo, riemergono in poco più di un’ora di spettacolo e racconto tra riflessione e potente rappresentazione scenica.

Ha debuttato a Serra d’Aiello il 23 agosto e va avanti nel suo itinerario (ha fatto tappa anche a Fossato Serralta nella Presila Catanzarese), lo spettacolo “Prometeus. Dalla terra il fuoco” proposto dalla Compagnia Teatrale BA17 di Lamezia Terme.

Il lavoro, diretto da Angelica Artemisia Pedatella che ne ha curato la parte recitativa e la regia, si rifà ai testi del libro “Tumulti. Stragi contadine in Calabria (1906-1925)”, edito da Rubbettino, del sociologo, giornalista e scrittore Claudio Cavaliere che nello spettacolo è voce narrante.

Episodi sanguinosi e tragici della storia calabrese poco conosciuti e sottovalutati sono riproposti in luoghi e spazi che annullano la scena e arricchiscono il racconto.

Quella che ne viene fuori è una performance artistica che, come spiega Cavaliere nei suoi passaggi, si propone di dare dignità ai contadini e alle molte vittime (tante donne e anche bambini) con riferimenti al mito di Prometeo e a tutto ciò che il fuoco ha significato sin dai primordi dell’umanità.

Con una colonna sonora acustica, solo percussioni, che accompagna tutta l’esibizione a base di danza e recitazione, la narrazione, arricchita dalla presenza costante e di forte impatto visivo di fiamme che si levano sul proscenio, procede di pari passo con il viaggio e la rivisitazione della parte più ancestrale della nostra civiltà catturando a poco a poco l’attenzione e gli applausi del pubblico.

Oltre all’autrice e regista Pedatella, l’opera è interpretata da Sabrina Pugliese, Angela Gaetano, Massimo Rotundo, dai danzatori Giada Guzzo e Raphael Burgo. Alle percussioni dal vivo Francesco Gabriele. Il ruolo di narratore spetta a Claudio Cavaliere che, all’occorrenza, interagisce con il pubblico.

Aiuto regia, scenografia e costumi di Silvana Esposito, direttore di scena è Raffaele Guzzo, foto e video di Lorenzo e Vincenzo Cardamone. (ANSA).

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