Terapie a Rna contro i tumori, studio apre una nuova frontiera
2 min di letturaA Catanzaro la prima sperimentazione clinica internazionale
Si è conclusa in Italia la prima sperimentazione clinica a livello internazionale di un inibitore di microRna in pazienti oncologici.
Le terapie basate su Rna rappresentano una delle più promettenti strategie della medicina e dell’oncologia contemporanea.
Si tratta di un progetto per il trattamento sperimentale dei tumori targato Airc e condotto interamente all’Università Magna Graecia e all’Azienda ospedaliera universitaria Renato Dulbecco di Catanzaro i cui risultati, spiega l’Airc in una nota, “aprono una nuova frontiera nella terapia delle neoplasie”.
I dati dello studio di Fase 1, pubblicati sul Journal of Hematology & Oncology, “hanno dimostrato la sicurezza e l’attività biologica e clinica dell’inibitore del microRNA-221, LNA-i-miR-221, in un campione di pazienti portatori di neoplasie avanzate”.
“Siamo partiti anni fa – afferma Pierfrancesco Tassone, ordinario di Oncologia medica dell’Umg – con l’idea di identificare e correggere la regolazione alterata di microRna oncogenici, ossia piccoli Rna non-codificanti, caratterizzati, in condizioni normali, da importanti funzioni di regolazione dell’espressione di geni. Dopo aver individuato uno dei microRna candidati e progettato uno specifico agente terapeutico, abbiamo percorso tutte le fasi di sviluppo preclinico avanzato. Abbiamo ottenuto un prodotto pronto per uso clinico sperimentale per la prima volta negli esseri umani”.
La sperimentazione di Fase 1, il primo gradino dello sviluppo clinico, ha dimostrato, prosegue la nota, “che il farmaco sperimentale è pronto per le successive fasi di sperimentazioni”.
“È la realizzazione di un progetto ambizioso – aggiunge Tassone- portato a termine esclusivamente con il contributo di Airc e dei suoi sostenitori e che testimonia la possibilità di un percorso di ricerca traslazionale indipendente. Il risultato è condiviso con Pierosandro Tagliaferri, ordinario di Oncologia medica della Umg. Soprattutto è dei nostri clinici e giovani ricercatori sostenuti da Airc”.
“Oggi – afferma Federico Caligaris Cappio, direttore scientifico di Fondazione Airc – restituiamo alla collettività un esempio concreto dell’impatto che la ricerca scientifica d’eccellenza ha sulla cura dei pazienti”.