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The Pasta Man: il lametino Sandro Isabella apre un ristorante in Australia a Sydney

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The Pasta Man: il lametino Sandro Isabella apre un ristorante a Sydney

Un altro di quegli esempi di bella Calabria costretti però a risplendere altrove

Nel corso degli ultimi due anni abbiamo assistito ad una rivoluzione mondiale totalizzante la cui origine, come ormai sappiamo, porta il nome di Covid-19. Uno sconvolgimento che ha trasformato gran parte degli assetti economici e sociali per come erano stati pensati e vissuti fino ad un momento prima. Una stabilità, o presunta tale, di cui eravamo certi è improvvisamente venuta a mancare, portando con sé incertezza generalizzata e precarietà. Un ribaltamento delle prospettive di lavoro e sociali che ha spinto molti a dover reinventare il proprio modello economico di sostentamento.

Tra questi, il settore della ristorazione è stato tra i più rivoluzionati e rivoluzionanti, dal modello classico si è passati ad altri innescando nuovi meccanismi che in alcuni casi hanno portato una migliore condizione.

È il caso di “The Pasta Man”, un ristorante di Sydney gestito dal lametino Sandro Isabella insieme alla partner Graziella Fogolin Madau – le cui origini ci portano fino a Soveria Mannelli, terra d’origine della madre – coadiuvata dal marito Tony Madau, in cui poter gustare la vera pasta fatta in casa con piatti che riportano alle origini della cucina italiana.

Da una pagina Facebook inaugurata proprio durante la pandemia per offrire un servizio di consegna a domicilio di pasta fatta in casa, ad un vero e proprio locale inaugurato pochi giorni fa, per dare continuità e un posto fisico a quell’idea nata per compensare proprio l’assenza di un luogo in conseguenza di una situazione che non ha permesso per molto tempo il contatto sociale e tutto ciò che ne deriva.

Una storia, quella di Sandro Isabella, che ci riporta al classico racconto in cui i sogni e le speranze degli ultimi, degli stranieri, delle minoranze (come gli “homeless” a cui The Pasta Man dedica con frequenza giornate per dare loro un pasto caldo) diventano realtà, ma che ha in questo caso una doppia lettura, non solo in considerazione di una situazione imprevista e improvvisa che ha fatto di necessità virtù ma anche rispetto ad un altro tema amaramente caro a tutto il Sud, Calabria compresa: la cosiddetta fuga dei cervelli.

Dopo essersi formato nella scuola alberghiera in terra natìa, Sandro Isabella ha portato il suo bagaglio culturale, la sua tenacia e creatività prima oltremanica e poi fino in Australia, per fare il grande salto, dando forma concreta ad una sua idea, ad un suo sogno e quello della sua socia.

Una storia a lieto fine che inorgoglisce ma fa riflettere, perché avremmo sicuramente preferito avere nella nostra terra un altro di quegli esempi di bella Calabria costretti però a risplendere altrove.

Renato Failla

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