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Tirocinanti Mibact: la regione Calabria nega i pagamenti

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Cittadella Regionale

La cittadella regionale degli uffici a Germaneto di Catanzaro

Ad un mese dalla sospensione del tirocinio formativo MiBACT – Area III, in linea con il decreto nazionale, la Regione Calabria continua a cercare scuse sull’erogazione dei pagamenti, fermi al mese di dicembre

COMUNICATO STAMPA

Sono 281 i professionisti dell’area III MiBACT, tra architetti, archeologi, archivisti, diagnosti, storici dell’arte, ingegneri etc.…, che aspettano invano di ricevere le trascorse due mensilità di gennaio e febbraio.

L’emergenza sanitaria in corso non ha di certo semplificato le procedure, ma ha fornito la giusta motivazione, per non chiamarla scusa, perché i passaggi fossero ancora più rallentati e passassero in secondo piano.

Si tratta di una mancanza che nulla centra con l’attuale situazione relativa al COVID19, anzi, la Regione è avvezza a simili comportamenti, ma mai come ora la mancanza di un pagamento regolare rappresenta una situazione di disagio anche a livello nazionale.

Un continuo rimbalzo di responsabilità da parte dei funzionari che ha visto risposte discordanti in merito alla questione fondi e relativa erogazione del compenso; se da una parte si millanta la mancanza di fondi specifici, dall’altra, ormai da settimane, si da per certa la liquidazione dei mandati da un giorno all’altro.

A nulla è valsa la nomina in questi giorni dell’assessorato nel settore per smuoverne le procedure né tanto meno l’azione di sindacati che da tempo assicurano i tirocinanti di muoversi in loro favore, ma non ottenendo alcun risultato alla luce del sole.

“Siamo stanchi – dicono – di dover elemosinare quel poco che ci spetta di continuo, col timore di ricevere risposte stizzose e prive di fondamento da quei pochi funzionari che ci degnano di una risposta telematica, siamo madri e padri di famiglia e contiamo su questo sostentamento economico che ci spetta di diritto.”

Queste le parole, in sintesi, dei tirocinanti MiBACT, infastiditi dalle solite dinamiche burocratiche e non di una Regione che appare sempre troppo lenta e incredibilmente inadeguata a fronteggiare ogni genere di situazione.

Secondo le normative vigenti, i tirocinanti non rientrerebbero neanche nelle recenti azioni del Governo che hanno previsto un rimborso mensile a determinate categorie di euro 600, sottolineando ancora di più quella necessità economica di liquidazione immediata dei pagamenti spettanti.

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