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Top Volley, Jin Tsuzuki è arrivato a Lamezia

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I presidente Perri e Rettura con Jin Tsuzuki e Shohei Toyoda

I presidente Perri e Rettura con Jin Tsuzuki e Shohei Toyoda

Affascinato dalle bellezze di Roma, prima tappa del suo viaggio in Italia, e deciso ad imparare quanto più possibile della Pallavolo italiana nel corso del mese di permanenza del nostro paese, Jin Tsuzuki è finalmente arrivato a Lamezia.

I presidente Perri e Rettura con Jin Tsuzuki e Shohei Toyoda
I presidente Perri e Rettura con Jin Tsuzuki e Shohei Toyoda

Giovedì pomeriggio, per il 19enne schiacciatore dello Chuo University di Hachioji in Giappone, il primo contatto e il primo di una lunga serie di allenamenti con la Conad Lamezia.
A supervisionare il suo primo approccio con Spescha e compagni anche il suo allenatore Shohei Toyoda assieme al quale, mercoledì sera Jin ha assistito alla gara di Superlega tra la Taiwan Excellence Latina e la Sir Safety Conad Perugia.
“Abbiamo assistito ad una gara di livello altissimo – ha ammesso Jin – per me è stato emozionante vedere quel livello di gioco e quella passione da parte del pubblico. Peccato solo che Latina, e quindi Ishikawa, abbiano perso”
Della stessa idea anche Toyoda “La gara è stata di livello mondiale, un livello che ancora in Giappone non c’è. È proprio per questo – continua l’allenatore – che Jin è qui. Vogliamo che apprenda il più possibile della pallavolo Italiana, della tecnica tipica di questa scuola e che la porti in Giappone.
La Conad è prima in classifica in serie B, ha giocatori esperti che potranno dare molto a Jin.
Lui dovrà essere bravo ad immagazzinare quanto più possibile e a tornare, tra un mese, in Giappone con un bagaglio di esperienza molto arricchito. Vogliamo che sempre più giocatori giapponesi vengano a giocare in Europa

Esperienza dura per il giovane Jin sarà anche quella di stare un mese intero lontano da casa per di più senza parlare una parola d’italiano
Ho qualche timore proprio per la comunicazione – confessa – parlo un po’ di inglese ma non l’italiano che spero di poter imparare.
Per ora ho visto che qualche ragazzo della squadra parla un po’ inglese, quindi spero di non incontrare difficoltà a comunicare con loro.
So che possono insegnarmi tanto e voglio apprendere il più possibile. Voglio tornare tra un mese in Giappone consapevole di aver vissuto un’esperienza formativa sotto tutti i punti di vista, umano e sportivo.”

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