Impressioni Mobili continua il suo trekking urbano facendo tappa ad Accaria e Galli
4 min di lettura“Accaria e Galli, borghi di lassù” è stata l’uscita numero 8 di Impressioni Mobili.
LAMEZIA. Accaria e Galli, queste le due frazioni dell’entroterra che contornano la città di Lamezia Terme, protagoniste del percorso organizzato dall’associazione culturale Open Space. Dopo aver esplorato le tre frazioni nei dintorni di Nicastro, questo nuovo trekking urbano – il numero 8 – è partito alla scoperta di questi due borghi a stretto contatto con la natura e gli abitanti del luogo.
Come di consuetudine, ogni sosta è stata caratterizzata dai cenni storici relativi ai monumenti e ai luoghi sacri e civili visitati; oltre che dalle “incursioni letterarie” promosse da Open Space e aperte alle proposte e agli interventi dei partecipanti.
L’evento, curato da Matteo Scalise, consulente storico di Impressioni Mobili ed esperto di storia locale per la rubrica StoriaPop della testata online “Lameziaterme.it” e del mensile cartaceo “Storicittà – Rivista d’altri tempi”, ha preso il via proprio da Accaria Quinzi.
Accaria
Località a 607 metri sul livello del mare e dalle origini che risalgono all’inizio del Settecento, Accaria è parte del Comune di Serrastretta. Essa si differenzia dalle località di Accaria Rosario e Accaria Palmatico, derivando il proprio nome dalla prima famiglia che si insediò nel territorio, in questo caso dal capofamiglia Mascaro Quinzi. Proprio Accaria, nonostante sia una zona piuttosto isolata, è stata uno di quelle poche località che a inizio Novecento ha visto la costituzione di una Società operaia, nucleo degli attuali sindacati.
Il folto gruppo di partecipanti si è mosso quindi alla scoperta della Chiesa di Maria Santissima del Rosario e della Chiesa dell’Immacolata. Quest’ultima, in stile prettamente neoclassico, è originaria del 1772 e rappresenta la sede della parrocchia nonostante Quinzi abbia avuto una popolazione inferiore ad Accaria Rosario.
La Chiesa di Maria Santissima del Rosario deriva invece il suo nome dalla creazione di una congrega laicale. Anche questo monumento in stile neoclassico ha la caratteristica di presentarsi con la pietra civata in vista, uno stile di costruzione tipica dell’area del Reventino.
Non solo, Scalise ci spiega anche che in questo territorio collinare spesso hanno trovato rifugio alcuni briganti. Uno in particolare era domiciliato proprio ad Accaria, e fu processato a Napoli nel 1863 per aver dato vitto, alloggio e protezione a un brigante che agiva nelle zone di Maida. Un altro era originario di Palmatico, svolgeva la professione di “bovaro” e faceva parte di una banda collegata a un brigante originario di Soveria.
Durante il percorso sono stati indicati anche i luoghi di vita di due importanti figure che hanno abitato proprio ad Accaria: la Medaglia d’oro al valor civile, il vice sovrintendente della polizia di Stato Pietro Caligiuri (1957-1996), e lo scienziato di fama mondiale Valentino De Fazio (1920-1960).
Nonostante De Fazio avesse raggiunto un certa notorietà fuori dai confini italici, non scordò mai le proprie origini ritornando spesso nel piccolo paese di Accaria. Qui, negli ultimi anni vita, svolse la sua attività di medico presso cui tanti si recavano per una visita che egli svolgeva con umiltà, rifiutando inoltre ogni forma di compenso. La sua salma oggi riposa nel cimitero di Accaria Rosario.
Tragica la vicenda di Pietro Caligiuri, nativo di Accaria e che ad Accaria cadde durante l’adempimento del proprio dovere, il 10 maggio del 1996. Era un pomeriggio destinato a segnare per sempre la vita della famiglia di Caligiuri, intervenuto – seppur non in servizio – per sedare il raptus di uomo che aveva cominciato a sparare tra la folla. Ma è stato fatalmente raggiunto da alcuni colpi d’arma da fuoco. Viene ricordato con un monumento alla memoria, espressione tangibile di una comunità grata al militare della polizia di Stato.
Galli
Questa piccola località venne invece fondata ai primi dell’Ottocento, circa 100 anni dopo Accaria. Ivi si riscontrava la presenza massiccia di nuclei familiari che portavano il cognome Gallo, da qui il nome della località. Fondatori di questa frazione erano persone provenienti dalla vicina Serrastretta ma, fin da quando fu fondata, Galli rientra a livello di amministrazione nel Comune di Feroleto Antico, a causa di alcuni problemi giurisdizionali per ciò che riguardava i confini. Ma la particolarità di questa frazione è che non ha mai avuto una Chiesa, poiché i fedeli si sono sempre serviti della Chiesa del Rosario di Accaria Rosario o di quella della vicina Feroleto.
Ricche di storia anche le fontane che caratterizzano le due piccole comunità collinari di Accaria e Galli: “Funtana da’ Puverella” e Fontana Ferretti. Spazio infine al percorso prettamente naturalistico di località Chiuse, anch’esso – così come tutto il cammino – raccontato di volta in volta dalle foto e dai video dei partecipanti sui social usando gli hashtag: #35mmLamezia #OpenSpace_ac #ImpressioniMobili #ManifestBlog; oltre che da Open Space – Associazione Culturale, 35 Millimetri – Associazione Artistica e Culturale e Manifest.
V.D.