Il trio Gianluigi Trovesi – Paolo Damiani – Ettore Fioravanti ha aperto la terza serata del Catanzaro Jazz Fest
2 min di letturaCon uno spassoso aneddoto su Babbo Natale, da cui è nato il titolo del brano iniziale del concerto, Campanello cammellato, il trio Gianluigi Trovesi – Paolo Damiani – Ettore Fioravanti ha aperto la terza serata del CJF
Ha anche voglia di raccontarsi con grande vitalità Trovesi, uno dei più celebrati clarinettisti e sassofonisti italiani, definito il padre del jazz europeo.
Tre autentici Maestri che hanno disegnato sonorità lievi e a tratti sognanti, all’insegna di quell’interplay che è parola chiave del jazz, quanto l’improvvisazione.
Un suono che sembra arrivare da lontano, ma che si salda al presente e lascia intravedere il futuro di una musica senza tempo.
Quasi tutte le composizioni erano di Trovesi, ma non sono mancati brani di Ettore Fioravanti, come Camelot, dalle sonorità medievali, e di Paolo Damiani che ha voluto dedicare un ricordo al fotografo Roberto Masotti, scomparso di recente, con il brano A Roberto che buca il cielo senza bussola.
Un salto nella Francia anni ‘60/’70, nel segno dell’immaginazione, con Dance for the East n.2; un richiamo a Bach nel brano M’intriga in cui il contrabbasso ha fatto da guida in un gioco melodico di grande fascino; una composizione nata dalla collaborazione con Stefano Benni, Piccole cose, che simula le fasi dell’innamoramento di una coppia attraverso il tempo che passa, e così dalla melodia iniziale il suono diventa sempre più ruvido e graffiante.
Il concerto si è concluso con Noparietto di Trovesi, un brano che ha esaltato il suono limpido del sassofono e la ritmica quasi onirica dei suoi compagni di viaggio. Prossimi appuntamenti: venerdì 29 alle ore 18, la presentazione del libro di Massimo Garritano, “Come un funambolo in equilibrio” al Museo del Rock, presentato dal giornalista Domenico Iozzo; domenica 1 dicembre l’itinerario “A spasso per la città antica”; martedì 3 dicembre, al teatro Comunale ore 21, concerto di Mario Rosini Trio, (Mario Rosini | piano e voce – Antonio De Luise | basso – Mimmo Campanale | batteria) in collaborazione col Conservatorio Tchaikovsky con l’apertura di una formazione di giovani calabresi di talento, Veronica Parrilla & Carlo Mario Manna Quartet (Veronica Parrilla | voce, composizioni e testi – Carlo Maria Manna | pianoforte e composizioni – Giuseppe Gugliotta | basso – Francesco Borrelli | batteria).