Tubercolosi, il 24 marzo la giornata mondiale della lotta alla malattia infettiva più diffusa al mondo
3 min di letturaLa tubercolosi esiste ancora, in tutto il mondo continua la lotta
Come ogni anno, il 24 marzo – data dell’annuncio nel 1882 della scoperta del bacillo di Kock – si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale della Tubercolosi.
Per la prima volta, dopo Palermo, Bologna e Pavia, approdiamo a Napoli nella splendida cornice dell’ex Lazzaretto, con una giornata organizzata dalla sezione regionale Campania di Stop TB Italia, coordinata dal dr. Roberto Parrella, direttore dell’U.O.C. Malattie infettive ad indirizzo respiratorio e dal Prof. Alessandro Sanduzzi, Direttore della Cattedra di Pneumologia dell’Università Federico II.
La scienza medica italiana è sempre stata un punto di riferimento e una eccellenza nella lotta alle malattie infettive ed in particolare alla tubercolosi. Anche quest’anno il convegno celebrativo del TB DAY ha lo scopo di fare il punto sulla situazione locale, nazionale ed internazionale di una malattia considerata dai più scomparsa ma che è ancora di grande attualità.
Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità la tubercolosi è infatti la più diffusa malattia infettiva al mondo con 10 milioni di casi l’anno e 4.500 decessi al giorno, pur essendo una malattia diagnosticabile e curabile.
Sono altresì in aumento i casi resistenti ai farmaci, e quelli in cui la tubercolosi continua ad essere la principale causa di morte nei soggetti con HIV. Ci sono anche le buone notizie, come il fatto che negli ultimi 18 anni gli interventi globali hanno diminuito la mortalità del 42%. Trend interrotto dalla pandemia da Covid che ha inciso notevolmente sulla capacità delle strutture sanitarie, determinando un brusco arresto nella discesa della mortalità ed una inversione di tendenza che è necessario contrastare immediatamente. Non è quindi possibile abbassare la guardia: ricerca, formazione, nuove terapie e nuovi presidi diagnostici, così come un adeguato sostegno al periodo di cura, devono essere costantemente in campo per arrivare a debellare la malattia. Un obiettivo non impossibile da raggiungere ma complicato dal fatto che la diffusione della TBC è profondamente condizionata da fattori non solo sanitari, ma anche sociali, economici e politici che richiedono un approccio socio/sanitario complessivo, che se adottato funziona, come dimostrato dai progetti di Stop Tb Italia in Africa.
E in questo approccio, “l’Accoglienza”, così come è intesa nel titolo della nostra giornata, per diventare “cura” deve essere sistemica e globalizzata. Di questo e di molto altro ancora si discuterà nella giornata di Napoli, a cui parteciperanno autorità, istituzioni, medici, ricercatori ed esponenti della cultura che si confronteranno sui progressi alla lotta alla tubercolosi e sulle possibilità di superare i numerosi problemi che ancora esistono, principale dei quali la disponibilità di fondi per la ricerca, la formazione ed il sostegno agli interventi sul campo.
Un grazie speciale ai nostri relatori, a tutti gli operatori sociali e sanitari impegnati in questa battaglia e a tutti coloro che ci sostengono. Senza di loro non saremmo in grado di continuare questa nostra battaglia che tanti risultati sta già ottenendo. La giornata si concluderà con l’assegnazione del 3° Premio Virchow, un concorso letterario nato per dare voce a chi con la tubercolosi ha avuto un’esperienza personale e vuole aiutarci mettendo a disposizione la propria testimonianza ed il proprio vissuto.
La tubercolosi è stata, è e sarà sempre un problema di tutti e l’esperienza sul campo può efficacemente contribuire alla conoscenza, al cambiamento e alla sconfitta definitiva della più antica malattia al mondo. Invitiamo medici, giornalisti, operatori sociali, onlus e sostenitori, imprese sensibili allo sviluppo e ai temi sociali, multinazionali che operano nelle aree ancora a rischio a partecipare a questa lotta di civiltà a sostenerci.