Turino: Alitalia non responsabile chiusura Tito Minniti
4 min di letturaNel momento critico per la sopravvivenza dell’aeroporto di Reggio Calabria, struttura in cui la passata società di gestione è miseramente fallita andando a fondo con un pesante deficit di difficile collocazione, la politica locale ed altri personaggi dell’ambiente e del sociale, non essendo riusciti a garantire la funzionalità operativa, logicamente l’occupazione, di contro la costruzione del futuro per proseguire nella storia di uno dei più anziani aeroporti della Calabria, non trova di meglio, ancora una volta, che affibbiare all’Alitalia, la responsabilità del crollo del Tito Minniti, accusandola di un monopolio societario capace di bloccare ogni altra iniziativa volativa.
Mi si conceda un pizzico d’ironica contestazione per l’ignoranza dimostrata da questi personaggi in materia, infatti quel monopolio anzi il monopolio in generale, nel settore aereo, non esiste più, completamente cancellato dall’euro volo e dall’abbattimento delle frontiere per dare vita ad un pluralismo di vettori basato sulla libera concorrenza, sull’offerta di servizi migliorativi e con un calmiere economico che avrebbe dovuto controllare la bilancia dei titoli di viaggio, su quest’ultima parte esistono dubbi macroscopici viste le tariffe di alcune società che, in pratica, sviliscono completamente il principio.
Chiarito il concetto sarebbe veramente arrivato il momento di smetterla con questa accuse fuorvianti e inesistenti, in un inutile ricerca di un responsabile.
Pur troppo chi non ha competenza in materia, tralasciando i vari sviluppi, “spara bordate” senza costrutto che risultano soltanto vedute personalistiche prive di ogni fondamenta, messe in pubblico tanto per dire qualche cosa senza la concretezza delle proprie affermazioni.
In tutto il catastrofico marasma creato attorno al crollo SOGAS, nessuno della politica e di altre istituzioni ha inteso veramente interpellare, in modo costruttivo e collettivo, le OO.SS di settore competenti in materia di trasporto aereo.
E’ facile sparare bordate a mitraglia quando non si ha un dibattito chiaro e pulito per una contro analisi delle affermazioni, per cui ribadisco, per l’ennesima volta, quanto vado affermando da tempi antichi, ovvero l’Alitalia non ha alcuna responsabilità sul negativo del Tito Minniti, specialmente in momenti come quelli attuali in cui deve guardarsi all’interno per superare la lunga catena di conti in rosso e di pericolosa crisi alla sua continuità operativa.
E’ anche vero che l’Alitalia, un tempo dettava la politica aerea, garantendosi le rotte per gli interventi ministeriali, oggi è sulla stessa base di altre società di navigazione, senza alcun privilegio, salvo continuare ad offrire professionalità e sicurezza sui suoi aerei con il tutto il suo personale(di terra, volo e tecnico).
Allora, egregi signori da cosa vi nasce la convinzione che la causa del fallimento è dovuto alla compagnia nazionale? Mi si faccia il favore d’essere seri e di rispondere con dati verificabili e verificati sui momenti del Tito Minniti oppure tacere impegnandovi, umilmente, a cercare una soluzione comune per la città e per il suo hinterland.
Per evitare inutili illazioni che, ovviamente, qualche personaggio tirerà fuori, faccio presente d’essere un pensionato ex- Alitalia,proveniente Aermediterranea e dall’Itavia. A Conclusione ritengo quindi fanciullesco e privo di fondamenta il fatto che per giustificare l’incapacità di se stessi si continui a sbandierare la scusante di un crollo del Tito Minniti a causa del blocco Alitalia.
Signori della politica regina e di un certo sociale cercate di esser seri, e chiedervi, ripetutamente, cosa volete fare da grandi,fate un esame di coscienza mettendovi davanti ad uno specchio per guardarvi in viso e troverete che anche la vostra immagine chinerà il capo per non assistere ai falsi inutili portati come giustificativo.
Intanto per la vostra assenza ed incapacità 14 lavoratori della SOGAS stanno perdendo il posto, il domani e la sicurezza di un futuro diverso; mentre voi rimanete ancora ad aspettare la “manna dal cielo” sperando che qualche anima pia vi tolga le castagne dal fuoco.
Sveglia signori, dimostrare di essere decisi a risolvere il problema e, come calabresi, a difendere il posto di lavoro con ogni mezzo, impendendo che venga sperperata l’occupazione per colpa dell’inettitudine dimostrata.
Ci si ricordi che i tempi, mutati e mutevoli, sono comunque una corsa in avanti e non possono essere un freno per tornare al passato.
Gianfranco Turino
Presidente di Calabria Sociale