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Turino: Pronto Soccorso ospedale Lamezia langue nel vuoto di lunghe attese

3 min di lettura

Sanità e ospedale e ancora ospedale e sanità

Comunicato Stampa

Servizi e strutture diventati disservizi che si trascinano, stancamente, in cerca della propria esistenza e della propria anima.

Un settore ridotto, oggi, allo zero assoluto, alla costante ricerca della sua araba fenice.

Un esempio di questo decadimento è il pronto soccorso di Lamezia Terme; dovrebbe avere una sua perfetta rapidità ed efficienza, mentre langue nel vuoto di lunghe attese e di presenze estenuanti, ciondolanti come anime in pena che si fermano, stancamente, nella sala, sperando d’essere fortunati e riuscire a sbrigarsi con l’uscita del proprio numero e nome.

In tanti casi scorrono tempi che si allungano anche a più di 24 ore.

Personalmente ho passato, dalle 21 fino alle 4, per un elettrocardiogramma, la cosa più semplice e più rapida della medicina.

C’era gente che aspettava dalle sei del mattino seguendo la cronaca dei nomi e delle comunicazioni mentre le ore, inesorabilmente, scivolavano via, incupendo e deprimendo il paziente e i familiari.

La situazione non può essere presa alla leggera! Mancano medici e infermieri?

Bisogna provvedere ma non a parole, come si sente, in continuazione, dalla bocca del politologo di turno, ma con fatti concreti per una realtà bisognosa di tutto e di tutti.

Il personale sanitario opera in condizioni di numeri minimi producendo uno sforzo fisico e mentale, non indifferente, cercando di dare il meglio nel limite del possibile (due medici e tre infermieri).

L’onorevole Occhiuto, aveva dichiarato di voler mettere mano alla sanità per raddrizzarla e riportarla ad essere un bene comune della collettività, ma, guarda caso, fino ad oggi sono solo parole…parole e poi parole.

Allora governatore, cosa vogliamo fare?

Due sono i temi scottanti del suo attuale mandato, Trasporto aereo e sanità, sul primo si è già parzialmente mosso, anche se c’è ancora tanto da limare e da sostituire in termine gestionali dove è primario un ricambio con menti nuove e con vedute diverse dall’attuale dirigenza e dal contorno di figure che hanno fatto il loro tempo, le dimissioni del presidente SACAL sono solo un atto compiuto verso il rinnovamento, non basta, l’ambiente di vertice va sanificato totalmente.

Sul secondo, ovvero la sanità, quando la sua offensiva?

Mi sembra, se erro mi corregga, che in questo senso ancora nulla si è sollevato all’orizzonte delle migliorie, tutto è come prima se non peggio.

L’urgenza è il fattore che disegna la necessità e deve trovare, senza infingimenti e altri burocratismi e ritardi, la soluzione attiva e reale per dare, al cittadino, la sicurezza che, almeno un pezzo delle promesse, lanciate ai quattro venti, si è concretamente concretizzata.

Gianfranco Turino
Presidente di Calabria Sociale

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