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‘U latru si sonna sempri d’èssari arrubbàtu

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ladro

«Il ladro sogna sempre di essere predato»: modo di dire, secondo il quale il manigoldo incallito teme sempre di essere derubato

Esso è simile all’altro «‘a musca cum’è si sùspica» («la mosca com’è lei, sospetta che siano tutti»).

Ambedue i modi di dire rinviano all’aforisma latino «malus mala cogitat» («il cattivo pensa cose cattive»). Il concetto è contenuto nel Nuovo Testamento e, più precisamente, nell’epistola a Tito (1,15) di San Paolo:

«Omnia munda mundis; coinquinatis autem et infidelibus nihil mundum,

 sed inquinatae sunt eorum et mens et conscientia».

Traduzione:

«Tutto è puro per i puri; ma per i contaminati e gli infedeli nulla è puro;

 sono contaminate la loro mente e la loro coscienza».

Di conseguenza il rapporto con il mondo, con gli altri e le cose acquistano connotazioni di purezza o di impurità in base alle nostre predisposizioni: varrà d’ora in avanti più il «malus mala cogitat» dell’«omnia munda mundis»? Non lo sapremo mai. La scelta sarà sintetica dalla dialettica degli opposti: a quanto pare, detto per inciso, la filosofia hegeliana sembra precorsa dalla voce del popolo. A proposito, i proverbi inseguono la vita nelle sue contraddizioni: un po’ come il bene ed il male. Ognuno si scherma con la sua virtù ed il suo vizio con una frase d’occasione: ce n’è d’ogni, praticamente! Tuttavia la sapienza e l’insipienza popolare affidano alla poesia e all’anima di ognuno la soluzione amletica di quanto ci si appresta a vivere. Nella coincidentia oppositorum, e mi concludo, siamo chiamati a scegliere per noi stessi, non solo per se stessi, e soprattutto ci si misura al plurale, per non fare del male. Spes ultima dea…

Prof. Francesco Polopoli

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