Ugento. All’archeologo lametino Davide Mastroianni il Premio Zeus 2018
3 min di letturaPremio Zeus al giovane archeologo lametino Davide Mastroianni che ha ricevuto l’ambito riconoscimento nella cittadina di Ugento, in provincia di Lecce. Il Premio Zeus, organizzato dall’amministrazione comunale, nasce nel 2005, con lo scopo di conferire un riconoscimento internazionale a quanti hanno dedicato la loro vita e il loro lavoro alla ricerca del passato, distinguendosi nel campo della conservazione e della valorizzazione dei beni archeologici.
La cittadina di Ugento è sempre stata particolarmente sensibile all’archeologia, essendosi sviluppata al di sopra di un insediamento messapico. Il ritrovamento più importante, risalente al 1961, è certamente la statua di bronzo di Zeus (Klaohi Zis) della fine del VI sec a.C., originariamente collocata sopra una colonna di cui resta il capitello. L’eccezionale capolavoro di arte magnogreca è così diventato il simbolo della cittadina di Ugento e della sua volontà di affermare i valori della storia e della memoria anche attraverso la creazione di un premio dedicato a chi questi valori li coltiva come scelta di vita. Davide Mastroianni, archeologo e topografo, è nato a Lamezia ed ha condotto numerosi scavi e ricognizioni in diverse zone d’Italia. Nel 2007 ha conseguito la laurea triennale con una tesi in Storia e Archeologia dell’Arte Greca e Romana, con la supervisione del Prof. Maurizio Paoletti e della Prof.ssa Stefania Mancuso, dal titolo “Il teatro di Scolacium”. In seguito, si è trasferito a Roma dove, nel 2010 all’Università di Roma La Sapienza, ha conseguito la laurea specialistica in Archeologia Classica, con una tesi in Aerofotointerpretazione archeologica e sistemi informativi territoriali, sotto la supervisione della Prof.ssa Maria Fenelli e del Prof. Alessandro Maria Jaia, dal titolo “Bing Maps. Aerofotointerpretazione Archeologica via Internet”, sull’utilizzo delle immagini aeree oblique di Bing Maps, per l’analisi dei siti archeologici di Veio, Ostia, Tarquinia, Vulci e Cerveteri.
Ha partecipato, tra il 2014 e il 2016, alle attività di ricerca internazionale Italia-Albania, sull’utilizzo delle tecniche di telerilevamento aereo visibile, iperspettrale, termico, per lo studio e l’analisi del contesto paesaggistico e ambientale del territorio albanese. È stato vincitore nel 2017 di una borsa di ricerca all’Università di Sassari, sotto il coordinamento scientifico del Prof. Marco Milanese, al progetto “Technological applications in archaeology. The deserted villages in Sardinia”, sull’individuazione dei villaggi medievali abbandonati nella Sardegna Nord-Occidentale, grazie al supporto di droni, indagini geofisiche e magnetometriche. Svolge dal 2010 l’attività di archeologo libero professionista, con diversi incarichi in Italia. Ha partecipato e partecipa attivamente a numerosi convegni nazionali e internazionali, pubblicando su diverse riviste scientifiche. Il suo ambito di ricerca si inserisce all’interno del settore legato alla Topografia dell’Italia Antica e Medievale, all’archeologia dei paesaggi e al telerilevamento aereo, con particolare riguardo agli approcci metodologici, tecnologici e multidisciplinari connessi alla materia.
A ricevere il Premio Zeus nelle scorse edizioni Manolis Korres, direttore del cantiere per il restauro del Partenone di Atene; Douwe Yntema, insigne studioso di ceramica magnogreca e iapigia; Dieter Mertens, direttore dell’istituto archeologico Germanico, da anni impegnato in campagne di scavo e studio di Selinunte e Metaponto, Friedrich Krinzinger, per i suoi tanti anni di ricerca archeologica di primissimo piano in siti di importanza mondiale come Efeso e Velia; Roberto Scopigno, nella sezione “Innovazione e Tecnologia”, direttore dell’Isti – CNR di Firenze, per l’alto livello raggiunto nelle indagini diagnostiche con laser per la salvaguardia dei Beni Culturali; Valerio Massimo Manfredi, nella sezione Letteratura archeologica. Sono stati, inoltre, chiamati a ricevere il Premio Zeus prestigiosi istituti come l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, l’ente che ha sempre primeggiato nello studio delle tecniche di restauro del patrimonio storico-artistico italiano e internazionale.
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