UGL-TA: il rilancio della Calabria che vuole volare
4 min di letturaRiceviamo e pubblichiamo una lettera che l’UGL-TA ha inviato al governatore della Regione, Mario Oliverio
Di seguito la missiva:
Egregio Oliverio, governatore della Calabria in prossima libera uscita per scadenza del mandato, riprendiamo il discorso dei suoi rapporti con noi dell’UGL, oggetto delle sue strane dichiarazioni di tavoli e non tavoli, di convocazione e non convocazione da cui vuole escludere la nostra sigla.
Forse perché teme di doversi scontrare con elementi che vengono dal settore e che conosco perfettamente il trasporto aereo e, soprattutto sono scettici sulle promesse che cadono nel nulla. Pertanto confermiamo che siamo noi a non volere, alcuna forma di dialogo con lei, perché riteniamo, poco produttivo per le necessità del triangolo aeroportuale di una Calabria che vuole volare per tornare grande. Purtroppo, lei come tanti altri dell’attuale classe politica, non ha capito cosa sono gli aeroporti e cosa possono rappresentare, ma ha la presunzione di credersi il primo della classe in questa materia; ci scusi la franchezza, ma abbiamo esaurito l’intera scorta di diplomazia a disposizione, pertanto intendiamo, ancora una volta, dettagliare la situazione odierna, deludente e dequalificante, del trasporto aereo calabro.
Comunque e nonostante tutto, vorremmo sapere, cosa ha pensato per rilanciare la nostra terra a livello di utilizzo collegamenti voli.
Noi abbiamo costantemente sottoposto le tematiche che assillavano il triangolo aeroportuale, disegnando tesi, per i possibili rilanci per la nostra economia, utilizzando aeroporti, società e collegamenti, legandoli al turismo di massa, non solo parzialmente o semplicemente stagionale ma duraturo nel tempo e nello spazio.
Governatore lei ha deviato dai concetti riguardanti la Calabra Aerea per avvalorare la composizione della società unica, senza analizzare le diverse situazioni economiche, della SACAL e della GH, a cui è stato dato il “bastone di maresciallo dell’aria” con tutte le conseguenze negative succedute a questa incoronazione.
Cosa ha fatto per la ripresa attiva del Sant’Anna di Crotone? Ci pare un niente di niente e da mesi che lo scalo crotoniate si dibatte nel dilemma amletico essere o non essere una struttura per la continuità. Si ricordi, prenda atto, che la città di Pitagora ha solo questo come legame con il resto del territorio.
Ci spieghi, se le è possibile, come ha inteso procedere per salvaguardare il Tito Minniti, l’aeroporto dello stretto, ha subito il tracollo dovuto alla gestione fallimentare SOGAS, la cui presenza sul sedime aeroportuale ha solo accelerato il canto del cigno di uno degli aeroporti più vecchi d’Italia. Le ricordiamo che se Crotone (aperto in h8, mattina e pomeriggio) è una zona affamata di collegamenti aerei per uscire dal suo isolazionismo, Reggio ha il diritto di pretendere di mantenere e ampliare la sua concretezza come collegamento e titolarità sull’area dello stretto, con tutte le forme dovute alla funzione di aeroporto h16 (aperto Alba – tramonto).
E per l’aeroporto internazionale della piana funzionante in h24 (alba-alba)? Ancora un nulla di fatto. Quello che doveva mettere la ali all’economia calabrese, ha visto queste ali sciogliersi al sole come quelle di Icaro. Solo corsi e ricorsi per posizionare negli incarichi figure poco compatibili con il trasporto aereo, del quale non avevano alcuna conoscenza o solo qualche sporadica cognizione derivante da chissà quali letture aeronautiche. Oppure accettare una “massa” di inutili selezioni per assegnare posizioni aeroportuali alle stesse persone che, in precedenza, le avevano ricoperte con impegno.
Lei avrebbe dovuto, quale gestore politico-partitico della regione, impegnarsi in prima persona per garantire seriamente la continuità del Sant’Anna, la perfetta funzionalità del Tito Minniti dopo la bufera fallimentare – SOGAS e il rilancio totale dell’internazionalità del Lamezia Terme, salvaguardando, soprattutto, l’occupazione di un patrimonio umano professionalmente preparato.
Ci permetta un ultima battuta che non vuole essere offensiva ma una realtà per tutti.
Gli aeroporti non sono strutture a cui basta dare un giro di carica, come giocattoli a molla, per farli funzionare, ci vuole altro e molto di piu’, soprattutto tecnici che capiscano come e dove si vuole andare per volare alto e in modo proficuo e produttivo.
Governatore analizzi e rifletta, almeno in questi ultimi spiccioli del suo mandato.
Segreteria Regionale
Gianfranco Turino
Segreteria Provinciale
Giuseppe Di Cello