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UGL TA scrive al Presidente Sacal

4 min di lettura

La lettera che l’UGL TA ha inviato al Presidente Sacal De Felice

Comunicato Stampa:

Egr. Presidente

Noi dell’UGL Trasporto Aereo, rappresentiamo un settore in cui abbiamo vissuto e viviamo attivamente che conosciamo perfettamente con competenza, al contrario di altri, abbiamo il vizio e l’abitudine di parlare chiaro attenendoci alla realtà, riportando il nostro pensiero e relativi commenti, sia critici che elogiativi, ma mal digeriti dai vertici, in materia di settore aereo, voli, collegamenti, aeroporti e personale la cui capacità e professionalità consente la funzionalità della società.
Non facciamo chiacchiere inutili o illazioni di corridoio, non ci nascondiamo dietro ombre fuori regola ma preferiamo, come abbiamo sempre fatto, andare diritti alla base delle questioni, anche attraverso severe prese di posizioni, ma correttamente inerenti alla verità; una verità che, in molti casi, ci ha portato ad essere denunziati e invisi, il nostro impegno, egregio De Felice, metteva a nudo quello che oggi è alla luce del sole, ovvero conduzioni fuori dalle regole con la creazione di “un paese del “ben godi” per pochi personaggi e per i soliti porta borse, un circo della peggior specie che ha portato alla rovina le strutture del settore con gli strascichi e le storie legali che tutti conosciamo e che avevamo abbondantemente previsto.
Per continuare ad essere coerenti e corretti con noi stessi e con gli associati, abbiamo più volte pagato la scelta di non accettare scambi vari e compromessi, ma che altri invece hanno corposamente attinto a piene mani.

Presidente a questo punto non se l’abbia a male se la bistrattiamo, lo facciamo perché ci dispiace vederla immerso in un pentolone di cannibali sociali. Lei è un magistrato ma, ce lo lasci dire, è abituato a trattare con codici e articoli, nel settore del trasporto aereo, purtroppo, è una mosca bianca come tanti altri presidenti che si sono succeduti in epoche e momenti diversi. Non è una illazione di critica ma una realtà più che tangibile visto quanto sta succedendo.
Non ci stancheremo di dire che per togliere le cosiddette “castagne dal fuoco” per traghettare il Lamezia Terme e l’intero triangolo aeroportuale fuori dalle nebbie del fallimento evitando le sabbie mobili di pericolose cadute, ci sarebbe voluto, oggi, alla presidenza e con pieni poteri, un tecnico del settore con la conoscenza dell’intero scibile volativo e dei suo costanti sviluppi, economici e sociali.
Senza offesa, ci lasci dialogare su altre osservazioni che hanno acceso i dubbi, come mai nel bando ENAC per i “lotti Aeroportuali” c’è di tutto e di più, ma nulla a garanzia, anche parziale, dei lavoratori dei due aeroporti? Evidentemente l’ENAC li ha considerati solo semplici numeri che si possono eliminare allegramente, del resto, il “number one” dell’aviazione civile, non ha caso, ha definito Reggio e Crotone aeroporti inutili e da chiudere, per queste illazioni gratuite non abbiamo avuto il piacere di leggere risposte verso questo signore, fatto salvo un nostro comunicato in cui si faceva presente che i tre aeroporti occupano tre zone diverse della geografia utenza equidistanti tra loro, ma con la necessità di collegamenti aerei altrimenti tagliate fuori dal contesto  sociale e civile. Ricordiamo, a proposito, una norma che riportiamo di seguito che riguarda, in qualche modo, la pseudo società unica “Il pericolo di caduta occupazionale viene estrapolato attraverso l’articolo uno – capoverso A del decreto 351, allo stesso modo con cui si indica la completa applicazione del CCNL del Trasporto Aereo, capoverso B, materia sancita dal comma 12, articolo 10 della legge del 24 Dicembre 1993, n° 537.”

Del resto, se la nostra memoria non ci tradisce, consideriamo il travaso regionale come una continuità senza interruzione e senza alcun cambio d’indirizzo ma un rientro diretto ed immediato a proseguire la gestione aeroportuale e non quella di una industria farmaceutica o società di pulizie.
Le scelte fatte, 29 persone su circa 104 dell’ex-SOGAS per gestire il Tito Minniti (pochine non le sembra?) nessuna per il Sant’Anna in cui si muovono ancora 27 figure in attesa di sistemazione.

Inoltre, ci spieghi il metodo con cui sono state fatte le scelte a Reggio Calabria.
Chi ha suggerito i nomi?
Chi ha controllato lo stato di servizio e i profili professionali?
Chi ha visionato il passato e i carichi dei prescelti?

Ci permetta l’ardire ma in quell’elenco manca qualche cosa per cui una attenta verifica direbbe apertamente che ci sono stati alcuni plateali errori nell’inserimento dei personaggi.

Come intende procedere con nomi e decisioni e numeri su Crotone?
Finiamola con il portare avanti la cosiddetta SACAL due, è un altro dannoso intento che si ritorcerebbe, inesorabilmente, al mittente.

Le chiediamo, a conclusione, come organismo sindacale, la creazione di un tavolo di lavoro per definire completamente la continuità funzionale degli aeroporti calabri di cui la SACAL è oggi il gestore unico.
Fermo restando, egregio presidente, che un proverbio di casa nostra dice “non si fanno le nozze con i fichi secchi” e qui, ci pare, che non ci sono neppure i fichi secchi.

Con Osservanza

Gianfranco Turino – Presidente Centro Studi
Giuseppe DiCello – Segretario Provinciale UGL TA Lamezia

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