UGL-TA: il Tito Minniti non deve essere rottamato
3 min di letturaLe comunicazioni (NOTAM) dell’ENAC per lo scalo reggino vengono alla luce, stranamente, nel momento più critico del Tito Minniti
Comunicato Stampa
Come mai? In base a quando scritto dall’aviazione civile lo scalo rappresenterebbe una pericolosa mina vagante nel sistema del trasporto aereo Calabrese.
I dati con cui la cronologia ufficiale è uscita all’aperto, come se solo adesso si sia resa conto delle plateali carenze e mancanze dell’aeroporto, dei suoi sistemi di sicurezza e della compattezza e agibilità della pista, sono una lunga serie di indicazioni negative che fanno pensare ad una lista funebre che anticipa il defunto ancor prima che sia defunto.
Il disastro strutturale non può essere capitato dalla sera alla mattina, sostenerlo diventerebbe una farsa priva di fondatezza; allora? Perché adesso e non precedentemente?
Sarebbe il caso che l’ENAC racconti la sua storia ma senza sbandature e sbavature. I piloti non vogliono atterrare? Per questo motivo la Ryanair non ha più Reggio sui suoi programmi, mi si spieghi però come mai atterrano e ripartono gli aerei Alitalia, gli equipaggi e i piloti sono esseri umani come tutti e non certamente robot computerizzati, evidente la loro capacità professionale è di gran lunga superiore agli altri, senza offesa per nessuno, ma è una realtà innegabile.
L’aeroporto dello stretto sta attraversando il peggior attimo della sua storia, uno schiaffo violento a quello che viene considerato uno degli aeroporti più anziani della mappa nazionale, intestato ad un pilota, Tito Minniti, eroe di guerra, barbaramente trucidato in Africa.
E’ un punto di riferimento dell’area dello stretto che permette i collegamenti con il resto dello scibile sociale, non può e non deve essere rottamato, svenduto e abbandonato al silenzio del tempo, lasciando che sulla sua pista cresca l’erbaccia e nei suoi locali vaghino solo fantasmi.
La SACAL, che non ha certo conferito una perfezione all’improvvisa etichetta di gestore unico, cosa fa? Sta alla finestra in attesa di un miracolo?
Ha voluto il triangolo aeroportuale, pur sapendo i rischi a cui andava incontro, adesso si muova ma in modo tecnico e professionale per far funzionare questa sua gestione senza sbalzi di nessun genere. I fondi, destinati alla struttura che vengano indirizzati verso il miglioramento operativo e non per altre opere al momento inutili e prive di un senso pratico. Comunque resta il dato riscontrabile in ogni momento: la SACAL non è nelle condizioni di gestirlo attivamente e con reale interesse; allora passi la mano!Lasciando alla provincia e al comune di Reggio la responsabilità e l’impegno a tenerlo in funzione rivalutarlo sia a livello di collegamenti di linea che turistici.
L’ENAC, dopo il notam, se intende veramente rilanciare lo scalo reggino si faccia carico di trovare le soluzioni al suo interno per rimettere in piena funzione al struttura; non bastano dei semplici pezzi di carta solo per denunciare i guasti, servono anche notam per le possibili soluzioni.
Come organismo sindacale è nostra intenzione chiedere che al Tito Minniti venga riconosciuta la funzionalità in h24, oggi la funzione aeroportuale termina alle 24,00, fatto salvo per i voli di soccorso e voli di stato non programmati.
E’ il caso di convocare un vertice di tutte le forze interessate al bene collettivo, per stabilire il modo e i metodi per un ritorno sicuro e funzionale.
Reggio Calabria non puo’ perdere il suo aeroporto, sarebbe come tagliare la citta’ e il suo hinterland, dallo sviluppo e dalla civilta’ di collegamento.
Gianfranco Turino
UGL TA CALABRIA