Uil Calabria: Regione Calabria incapace di mettere mano ad un piano per le politiche attive del lavoro
3 min di letturaDal tavolo interdipartimentale per il lavoro ci aspettavamo un cambio di passo concreto e reale. La riunione di martedì è stata sotto tono rispetto alle premesse che avevamo sottoscritto lo scorso anno. Oggi, siamo stati costretti a metabolizzare il dato che l’obiettivo di costruire politiche attive per il lavoro deve essere spostato forzatamente in avanti nel tempo.
Contestualmente abbiamo dovuto prendere atto che la scadenza di febbraio per l’avvio delle borse lavoro, unico strumento condiviso per ridare una boccata di ossigeno ed una prospettiva di occupabilità ai circa 20 mila percettori usciti dal bacino degli ammortizzatori sociali in deroga, si sia risolta con un nulla di fatto.
Lo scorso anno la Regione Calabria si era impegnata a presentare una proposta di programmazione sulle politiche attive che avrebbe dovuto essere funzionale a creare un percorso per nuovo per tutti quei lavoratori calabresi che sono usciti dal bacino degli ammortizzatori sociali in deroga. Martedì abbiamo partecipato ad una lunga riunione del tavolo interdipartimentale, più di due ore di discussione che non ha sortito gli effetti sperati. Siamo ancora in attesa di capire come l’amministrazione regionale prevede di superare lo stallo storico sulla programmazione delle politiche attive del lavoro, attendiamo che la struttura burocratica e la politica riescano a mettere in cantiere un piano moderno per la ricollocazione delle migliaia di lavoratori che sono in attesa da troppo tempo.
Allo stato, quindi, la Uil Calabria è ancora una volta costretta ad evidenziare l’incapacità della Regione Calabria nel mettere mano ad un piano per le politiche attive del lavoro in Calabria che, nel solco delle disposizioni normative nazionali e ottimizzando le potenzialità locali, sia in grado di mettere in campo politiche di crescita e di sviluppo regionale. E’ ormai evidente la scarsa sensibilità degli amministratori regionali calabresi rispetto alla situazione di grave difficoltà in cui sono costretti a muoversi i tanti inoccupati della Calabria.
E’ ormai incomprensibile l’atteggiamento della Regione Calabria che, mentre continua nei suoi annunci dai quali traspare la volontà a mettere in atto politiche di crescita per il territorio, all’atto di dare corso operativamente a quegli strumenti di sostegno al mondo del lavoro non più rinviabili dimostra di mettere in atto una politica del tutto inconsistente. A giudizio della Uil Calabria, invece, sul tavolo interdipartimentale dovrebbe essere concentrata tutta l’attenzione politica e amministrativa della Regione Calabria, perché questo è lo strumento adatto per dare serie prospettive a tutti coloro che sono rimasti ai margini del mondo del lavoro. Non vorremmo che l’esito referendario, oltre a confermare il grande disagio sociale e la grande sofferenza dei cittadini, non solo calabresi, verso la politica, abbia inciso negativamente sull’azione politica regionale, provocando ulteriore disorientamento nella classe dirigente calabrese.
Il Segretario Generale Uil Calabria
Santo Biondo