Uil e Uiltec: “I giochini dell’Enel in Calabria”
4 min di letturaIl comunicato di Biondo e Campana
Il Segretario Generale dell’UIL, Santo Biondo, e il Segretario Generale dell’UILTEC Calabria, Luigi Campana, sui “giochetti” di cui si sarebbe resa responsabile l’Enel nel territorio Calabrese. Di seguito il comunicato:
In questi giorni infuocati dell’estate 2017, troppo spesso semplici cittadini e gestori di attività commerciali, lamentano i ritardi con i quali l’ENEL si appresta ad eseguire lavori come allacci e riallacci di energia elettrica.
D’altra parte come può fare questa ex grande azienda a stare nei tempi previsti dall’autorità, se il personale scarseggia, al punto che è costretto a fare straordinari fuori norma e non riesce a garantire neppure la reperibilità contrattuale?
In un Paese come il nostro, dove il detto “fatta la legge, trovato l’inganno” è all’ordine del giorno, anche l’ENEL si è adeguata ed ha comandato ai propri tecnici di agire in maniera subdola nei confronti degli utenti, che per l’azienda ora sono diventati solo clienti.
Nel caso di allacciamenti o riallacciamenti, che prevedono dei piccoli o grandi lavori a carico dell’utente, dal momento in cui lo stesso utente riceve la specifica tecnica dei lavori da eseguire, si blocca l’iter procedurale che si sblocca solo quando l’azienda riceve una mail a conferma della corretta esecuzione dei lavori.
Quando il cliente–utente si rende conto che il ritardo è notevole e si rivolge ai tecnici, questi rispondono che per qualche motivo non hanno ricevuto nessuna mail e la cosa va avanti di questo passo, fino a quando con le forze a disposizione l’ENEL sa di essere nelle condizioni di eseguire il lavoro. Solo allora si considera ufficialmente arrivata la mail di corretta esecuzione dei lavori e da quel momento riparte la procedura che riguarda l’autorità per l’energia.
Così facendo l’ENEL non renderà mai conto a nessuno delle sue carenze strutturali.
Altro giochino riguarda l’attività di ricerca guasti. Il alcune realtà l’attività viene svolta dal personale più vario che esista, in altre (Vibo Valentia) viene svolto da personale delle ditte appaltatrici. Ci chiediamo: con quali conoscenze e competenze?
Nel reggino le ditte appaltatrici eseguono addirittura lavori di competenza ENEL come gestione utenza allacci e riallacci mentre molti lavoratori diretti vengono richiamati al lavoro anche dopo notti di straordinario, senza garantire un adeguato riposo fisiologico con gravi ripercussioni sulla sicurezza.
“Un’azienda come l’ENEL si è ridotta in Calabria ad un vero e proprio colabrodo – dichiara il Segretario Generale della UILTEC calabrese, Gino Campana. L’azienda continua a colloquiare decine e decine di lavoratori per convincerli a lasciare il lavoro, ma non c’è la più pallida idea di procedere con assunzioni che sono diventate indispensabili. Se alla mancanza di personale si aggiunge anche una classe dirigente scadente, allora ci si rende conto che anche una ex grande azienda, se non si rende conto della realtà e non cambia rotta, può diventare un’azienda in crisi come è diventata negli ultimi anni l’ALITALIA – conclude Campana”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il Segretario Generale della UIL Santo Biondo. “Aziende come l’Ente Nazionale Energia Elettrica, dove è ancora forte la presenza dello Stato, non possono cancellare la loro storia. L’ENEL che, nel dopoguerra, ha svolto un ruolo importante in termini di investimenti per la ricostruzione del Paese ma anche per la crescita delle politiche del lavoro in Italia e per lo sviluppo delle politiche di convergenza del Mezzogiorno non possono permettersi di abbandonare questo ruolo di primo piano nella crescita del Sud, in particolare in una fase storica nella quale la questione meridionale sembra essere tornata nell’agenda politica del Governo.
In questo contesto non può non inserirsi il ruolo determinante di aziende italiane importanti, quale ENEL è, che sono partecipate dal Ministero dell’Economia e delle finanze. Pertanto, invitiamo ENEL a rivedere i suoi programmi sulla Calabria ed a tornare sui suoi passi, contemporaneamente chiediamo alla Regione e alla deputazione calabrese di verificare la condotta che ENEL sta portando avanti in Calabria in termini di riduzione degli investimenti. Crediamo, infatti, che questa scelta non combaci con quanto previsto dal Def che prevede lo stanziamento di nuovi investimenti da parte dello Stato verso il Mezzogiorno”.